I media sono stati troppo passivi per quanto riguarda le fonti dell'opposizione siriana senza mai esaminare il loro background e le loro connessioni politiche. Quindi è tempo per un'occhiata più da vicino ...
Il direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdulrahman, parla al telefono nella sua casa di Coventry il 6 dicembre 2011. Fotografia: Reuters |
Un incubo si sta sviluppando in tutta la Siria, nelle case di al-Heffa e nelle strade di Houla. E tutti sappiamo come finisce la storia: con migliaia di soldati e civili uccisi, città e famiglie distrutte, e il presidente Assad picchiato a morte gettato in un fosso.
Questa è la storia della guerra siriana, ma c'è un'altra storia da raccontare. Una storia meno sanguinosa, ma comunque importante. Questa è una storia che riguarda i suoi narratori: i portavoce, gli "esperti sulla Siria ", gli" attivisti per la democrazia ". I creatori della versione ufficiale dei fatti. Le persone che "stimolano" e "danno avvertimenti" e "chiamano all'azione".
E 'una storia su alcuni dei membri più quotati dell'opposizione siriana e delle loro connessioni al business anglo-americano della creazione dell' opposizione. I media di mainstream d'informazione sono, per lo più, stati notevolmente passivi per quanto riguarda le fonti siriane: classificandoli semplicemente come "portavoci ufficiali" o "attivisti pro-democrazia", senza, nella maggior parte dei casi, mai esaminare le loro dichiarazioni, il loro background e le loro connessioni politiche.
E 'importante sottolineare che : per indagare sul retroscena di un portavoce siriano non è importante mettere in dubbio la sincerità della sua opposizione al Assad. Ma,(bisogna considerare che), un odio appassionato del regime di Assad non è tuttavia garanzia di indipendenza. In effetti, un certo numero di figure chiave del movimento di opposizione siriana sono esuli da lunga data che ricevevano finanziamenti governativi Stati Uniti per minare il governo Assad già da molto prima che la primavera araba fosse esplosa.
Sebbene non sia stata ancora stabilita la politica del governo degli Stati Uniti per rovesciare Assad con l'uso della forza, questi i portavoce sono sostenitori chiassosi di un intervento militare straniero in Siria e gli alleati in tal modo naturali di noti neoconservatori americani che hanno sostenuto l'invasione di Bush in Iraq e che stanno ora facendo pressione sull'amministrazione Obama per intervenire. Come vedremo, molti di questi portavoce hanno trovato sostegno, e in alcuni casi sviluppato relazioni lunghe e redditizie, con i sostenitori di un intervento militare su entrambi i lati dell'Atlantico.
"La sabbia si sta esaurendo segnando il tempo nella clessidra", ha detto Hillary Clinton Domenica. Quindi, siccome i combattimenti in Siria si intensificano, e delle navi da guerra russe sono salpate per Tartus, è giunto il momento di dare un'occhiata più da vicino a coloro che parlano per conto del popolo siriano.
Il Consiglio Nazionale Siriano
I più citati dei portavoce dell'opposizione sono i rappresentanti ufficiali del Consiglio Nazionale Siriano. Il CNS non è l'unico gruppo dell'opposizione siriana - ma è generalmente riconosciuto come "la principale coalizione di opposizione" (BBC). Il Washington Times lo descrive come "un gruppo ombrello di fazioni rivali con sede fuori della Siria". Certamente il CNS è il gruppo di opposizione che ha avuto i più stretti rapporti con le potenze occidentali - e che ha chiesto l'intervento straniero sin dalle prime fasi della rivolta. In febbraio di quest'anno, in occasione dell'apertura del vertice degli Amici della Siria in Tunisia, William Hague ha dichiarato: "Io incontrerò i leader del Consiglio nazionale siriano tra pochi minuti ... Noi, in comune con altre nazioni, d'ora in poi tratteremo con loro e riconoscendoli come il legittimo rappresentante del popolo siriano ".
Il più anziano portavoce ufficiale del CSN è l'accademica siriana con sede a Parigi Bassma Kodmani.
Bassma Kodmani
Bassma Kodmani
Bassma Kodmani del Consiglio nazionale siriano. Fotografia di: Carter Osmar |
Ecco Bassma Kodmani, vista lasciare quest'anno la conferenza Bilderberg a Chantilly, in Virginia.
La Kodmani è un membro dell'ufficio esecutivo e responsabile degli affari esteri, del Consiglio Nazionale Siriano. La Kodmani è molto vicina al centro della struttura di potere del CSN, ed è uno dei portavoce più rumorosi del Consiglio. "Nessun dialogo con il regime al potere è possibile. Possiamo solo discutere su come passare a un sistema politico diverso", ha dichiarato questa settimana. E qui in questo passo in cui lei è, citata dal notiziario dell'AFP dichiara: "Il prossimo passo deve essere una risoluzione ai sensi del capitolo VII, che consente l'utilizzo di tutti i mezzi legittimi, inclusi mezzi coercitivi, l'embargo sull'importazione di armi, nonché l'uso della forza per obbligare il regime ad accondiscendere con noi. "
Questa affermazione si traduce nel titolo "I Siriani chiedono i peacekeepers dell'ONU armati" (dell'australiano Herald Sun). Quando ci si appella ad un'azione militare internazionale su larga scala , ci sembra ragionevole chiedersi: Ma chi è, con esattezza, che sta facendo appello per la stessa? Possiamo dire, semplicemente, "un portavoce ufficiale del CSN", oppure possiamo guardare un po 'più da vicino.
Quest'anno è stata la seconda conferenza Bilderberg della Kodmani. Nel corso della conferenza 2008, La Kodmani è stato messa in lista come francese, ma nel 2012, la sua "francesità" era venuta meno e lei era stata contrassegnata semplicemente come "internazionale" - perché la sua patria era diventato il mondo delle relazioni internazionali.
Qualche anno fa, nel 2005, la Kodmani stava lavorando per la Fondazione Ford al Cairo, dove era direttrice del loro del programma di controllo e cooperazione internazionale. La Fondazione Ford è una grande organizzazione, con sede a New York, ed in cui già allora la Kodmani era arrivata abbastanza alto. Ma la stessa stava per per fare un gran balzo in avanti, (in senso di carriera).
Nello stesso periodo, nel mese di febbraio del 2005, le relazionidegli Stati Uniti con la Siria crollarono, ed il presidente Bush richiamò in sede il suo ambasciatore da Damasco. Un sacco di progetti dell'opposizione risalgono proprio a questo periodo. "Il denaro degli Stati Uniti per le figure dell'opposizione siriana ha cominciato a scorrere a fiumi sotto la presidenza di George W. Bush, dopo che lui ebbe congelato effettivamente i legami politici con Damasco nel 2005", scrive il Washington Post.
Nel settembre del 2005, la Kodmani fu nominata direttore esecutivo della Arab Reform Initiative (ARI) - un programma di ricerca avviato dal potente gruppo di pressione degli Stati Uniti, il Council on Foreign Relations (CFR).
Il CFR è un elite degli Stati Uniti un thinktank della politica estera, e l'iniziativa Arab Reform è descritta sul suo sito web come un "CFR Project". Più specificamente, l'ARI è stata avviata da un gruppo all'interno del CFR chiamato "US / Middle East Project" - un corpo di diplomatici di alto livello, di funzionari di intelligence e di finanziatori, di cui l'obiettivo dichiarato è di effettuare un "analisi delle politiche regionali " in ordine di "prevenire i conflitti e promuovere la stabilità dei paesi arabi ". Il progetto US / Middle East persegue questi obiettivi sotto la guida di una commissione internazionale presieduta dal generale (in pensione), Brent Scowcroft.
"Peter Sutherland fotografato alla conferenza Bilderberg. Fotografa: Hannah Borno |
Il CER è supervisionato da Lord Kerr, vice presidente della Royal Dutch Shell. Kerr è un ex capo del servizio diplomatico ed è un consulente senior presso la Chatham House, (un un thinktank vetrina dei migliori cervelli dell' estabishment diplomatico britannico).
Il responsabile, giornalmente,del CER è Charles Grant, un ex redattore in materia di difesa dell' Economist, e oggi membro del Consiglio europeo per le Relazioni Estere, un "thinktank pan-europeo" pieno zeppo di diplomatici, di industriali, di professori e di Primi Ministri. Nella lista dei suoi membri troverete il nome: "Bassma Kodmani (Francia / Siria) - Direttore Esecutivo, dell' Iniziativa per l'Arab Reform".
Un altro nome sulla lista è : George Soros - il finanziere la cui non-profit "Open Society Foundations" è la fonte primaria di finanziamento dell' ECFR. A questo livello, nel bel mondo del settore bancario, della diplomazia, dell'industria, delle intelligences e di vari istituti e fondazioni di politica e tutti messi in rete assieme, lì piazzata, nel bel mezzo di tutto ciò, ci troviamo la Kodmani.
Il punto è che la Kodmani non è una "attivista pro-democrazia" presa a caso a cui capita di essersi trovata davanti a un microfono. Ha impeccabili credenziali diplomatiche internazionali: lei ricopre la carica di direttore della ricerca presso l'Académie Diplomatique Internationale - "un'istituzione indipendente e neutrale dedicata a promuovere la diplomazia moderna". L'Académie è diretta da Jean-Claude Cousseran, un ex capo della DGSE - il servizio di intelligence straniera francese.
Un'immagine sta emergendo della Kodmani ed è quella della fidata luogotenente dell'industria della promozione della democrazia anglo-americana. La sua "provincia di origine" (secondo il sito web del CSN) è Damasco, ma ha stretti rapporti professionali e di lunga data, precisamente con quei poteri contro cui sta facendo appello ad intervenire in Siria.
E molti dei suoi colleghi portavoce dell'opposizione sono ugualmente ben introdotti.
Radwan Ziadeh
Radwan Ziadeh
Un altro rappresentante spesso citato del CSN è Radwan Ziadeh - direttore delle relazioni estere presso il Consiglio Nazionale Siriano. Ziadeh ha un curriculum impressionante: è membro senior presso la thinktank finanziata dal governo federale di Washington, l'US Institute of Peace (Consiglio di Amministrazione USIP che è piena zeppa di ex allievi del Dipartimento della Difesa e il National Security Council, il cui presidente è Richard Solomon, ex consigliere di Kissinger nel NSC).
Nel mese di febbraio di quest'anno, Ziadeh ha aderito ad un gruppo elitario di falchi di Washington firmando una lettera che invitava Obama a intervenire in Siria: i suoi colleghi firmatari sono James Woolsey (ex capo della CIA), Karl Rove (portaborse di Bush Jr), Clifford May (del Committee on the Present Danger) e Elizabeth Cheney, ex capo del Pentagono del Gruppo Iran-Siria Operations.
Ziadeh è un organizzatore instancabile, un membro di prima classe in possesso di informazioni riservate di Washington, con collegamenti con alcune delle sue più potenti istituzioni di thinktank. Le connessioni di Ziadeh si estendono ovunque fino ad arrivare a Londra. Nel 2009 è diventato un membro associato esterno presso la Chatham House, e nel giugno dello scorso anno si è messo in evidenza nel quadro di una delle loro manifestazioni - "In previsione del futuro politico della Siria" - condividendo una piattaforma con il suo collega del CSN il portavoce Ausama Monajed ( più informazioni su Monajed qui sotto) e l'altro membro del CSN Najib Ghadbian.
Ghadbian è stato identificato dal Wall Street Journal come un intermediario iniziale tra il governo americano e l'opposizione siriana in esilio: "Un primo contatto tra la Casa Bianca ed il NSF [National Salvation Front] è stato preparato e condotto da Najib Ghadbian, che è uno scienziato politico dell'Università dell' Arkansas . "Questo è successo nel 2005. L'anno considerato come uno spartiacque.
Attualmente, Ghadbian è un membro della segreteria generale del CSN, ed è nel comitato consultivo dell' organo politico con sede a Washington chiamato Centro siriano per gli studi politici e strategici (SCPSS) - una organizzazione co-fondata da Ziadeh.
Ziadeh si è creato collegamenti come questo per anni. Già nel 2008, Ziadeh partecipò ad una riunione di esponenti dell'opposizione in un edificio governativo di Washington: una mini-conferenza intitolata "La Siria Nella sua Transizione". La riunione era co-sponsorizzata da un'organo statunitense chiamato il Consiglio della Democrazia e con la partecipazione un'organizzazione chiamata il Movimento per la Giustizia e lo Sviluppo (MJD) con sede nel Regno Unito. E 'stato un grande giorno per il MJD - il loro presidente, Anas Al-Abdah, aveva viaggiato fino a Washington dalla Gran Bretagna per l'evento, assieme al loro direttore delle pubbliche relazioni. Ecco a voi, dal sito web del MJD, una descrizione della giornata: "La conferenza ha visto una svolta eccezionale, in ragione del fatto che la sala assegnata era gremita di ospiti della Camera dei Deputati e del Senato, i rappresentanti dei centri di studi, giornalisti ed espatriati siriani [sic ] negli Stati Uniti. "
La giornata si è aperta con un discorso introduttivo tenuto da James Prince, capo del Consiglio della Democrazia. Ziadeh era in un piattaforma di esperti presieduto da Joshua Muravchik (l'ultra-interventista autore del op-ed "Bomb Iran" del 2006). Il tema della discussione era "L'emergenza di un'opposizione organizzata". Seduto accanto a Ziadeh nel pannello di esperti c'era il direttore delle relazioni pubbliche del MJD - un uomo che sarebbe poi diventato il suo portavoce e collega del CSN - Ausama Monajed.
Ausama Monajed
Ausama Monajed
Insieme alla Kodmani e Ziadeh, Ausama (o, talvolta, Osama) Monajed è uno dei portavoce più importanti CSN. Ce ne sono altri, naturalmente - il CSN è infatti un "bestione" che comprende anche la Fratellanza Musulmana. L'opposizione di Assad è ampia, ma queste sono alcune delle voci principali. Ci sono altri portavoce ufficiali con lunghe carriere politiche, come George Sabra del partito Dei Siriani Popolari Democratici - Sabra ha subito un arresto ed una lunga detenzione nella sua lotta contro il "regime repressivo e totalitario in Siria". E ci sono voci dell'opposizione al di fuori del CSN, come lo scrittore Michel Kilo, che parlano eloquentemente della violenza che lacera il loro paese:. "La Siria è stata distrutta - strada dopo strada, città dopo città, villaggio dopo villaggio Che tipo di soluzione è questa? Tutto ciò solo allo scopo che un piccolo gruppo di persone rimanga al potere, tutto il paese viene distrutto. "
Ausuma Monajed. Fotografia: BBC |
Ma non c'è dubbio che l'organismo dell'opposizione primario è il CSN, e la Kodmani, Ziadeh e Monajed spesso si trovano a rappresentarlo. Monajed spesso spunta come un fungo nella veste di commentatore di canali televisivi. Eccolo alla BBC, che parla dal loro ufficio di Washington. Monajed non è uso addolcire il suo suo messaggio: " assistiamo a scene in cui ci sono civili abbattuti e bambini massacrati e uccisi e donne violentate, sugli schermi televisivi quotidianamente."
Nel frattempo, oltre che ad Al Jazeera, Monajed, parla di "ciò che sta veramente accadendo, in realtà, sul territorio" - parla dei "miliziani di Assad", che "vengono a violentare le loro donne, a massacrare i loro figli ed ad uccidere i loro anziani".
Monajed si è presentato anche, pochi giorni fa, come un blogger su l'Huffington Post UK, dove ha spiegato , lungamente: "Perché il mondo deve intervenire in Siria" - chiedendo "un'assistenza militare diretta" ed un "aiuto militare straniero". Quindi, ancora una volta, la domanda legittima potrebbe essere: ma chi è veramente questo portavoce che sta chiedendo un intervento militare?
Monajed è membro del CSN, consulente del suo Presidente, e secondo la sua biografia del CSN, è "il fondatore e direttore di Barada Television", un canale satellitare pro-opposizione con sede a Vauxhall, una zona sud di Londra. Nel 2008, pochi mesi dopo aver partecipato alla conferenza la "Siria nella sua Transizione" Monajed era di nuovo a Washington, invitato a pranzo da George W Bush, assieme ad una manciata di altri dissidenti favoriti, ( come si può vedere nella foto ricordo, Monajed terzo da destra , in cravatta rossa, vicino a Condoleezza Rice - con all'altro lato Garry Kasparov ).
Nello stesso periodo, nel 2008, il Dipartimento di Stato Usa conosceva Monajed come "direttore delle pubbliche relazioni del Movimento per la Giustizia e lo Sviluppo (MJD), che conduce una lotta per un cambiamento pacifico e democratico in Siria".
Diamo un'occhiata più da vicino al MJD. L'anno scorso, il Washington Post prese una storia da Wikileaks, che aveva pubblicato un ammasso di messaggi riservati diplomatici che erano trapelati. Queste missive sembrano dimostrare un notevole flusso di denaro dal Dipartimento di Stato americano verso il Movimento per la Giustizia e lo Sviluppo che ha sede in Regno Unito. Secondo il rapporto del Washington Post: "la Barada TV è strettamente collegata con il Movimento per la Giustizia e lo Sviluppo, con sede a Londra, che è una rete di esuli siriani. Missive diplomatiche statunitensi riservate dimostrano che il Dipartimento di Stato ha convogliato un ammontare di denaro che arriva a $ 6 milioni di dollari nelle casse del gruppo sin dal 2006 per far funzionare il canale satellitare e finanziare alcune altre attività all'interno della Siria. "
Un portavoce del Dipartimento di Stato ha risposto a questa storia dicendo: ". Il tentativo di promuovere una trasformazione verso un processo più democratico in questa società non significa necessariamente minare il governo esistente".
Ed hanno ragione, non è "necessariamente" questo.
Quando gli fu chiesto dei soldi avuti dal Dipartimento di Stato, Monajed stesso disse di "non poter confermare" che il Dipartimento di Stato Usa avesse finanziato la Barada TV, ma disse: ". Non ho ricevuto un centesimo per me stesso" e Malik al-Abdeh, fino a poco tempo fa redattore capo della Barada TV insistette: "noi non abbiamo avuto rapporti diretti con il Dipartimento di Stato americano". Il significato della frase cambia con quella parola "diretto".
Vale la pena notare che a Malik al Abdeh, ( guarda caso ) capita anche di essere uno dei fondatori del Movimento per la Giustizia e lo Sviluppo, ( il destinatario dei $ 6 milioni del Dipartimento di Stato, secondo il messaggio riservato trapelato). E che lui è anche il fratello del presidente, Anas Al-Abdah. E che è anche il co-titolare del marchio MJD: l'unica cosa che Malik al Abdeh ammette è che la Barada TV ottiene una larga fetta dei suoi finanziamenti da un'associazione americana senza scopo di lucro: The Democracy Counsil. Uno dei co-sponsor (con la MJD) della miniconferenza Syria, In-Transition. Quindi ciò che vediamo è che, nel 2008, durante la stessa riunione, sono proprio i leader di quelle organizzazioni individuate nel Wiki: messaggi-riservati-eaks, il condotto (Il Democracy Counsil) ed il destinatario (l' MJD) di grandi quantità di denaro del Dipartimento di Stato.
Il Democracy Counsil , (un distributore statunitense di sovvenzioni) elenca il Dipartimento di Stato come una delle sue fonti di finanziamento. Il funzionamento è questo: il Democracy Counsil , serve come intermediario per la somministrazione di una sovvenzione tra il Dipartimento di Stato "Middle East Partnership Initiative" e "partner locali" (come la Barada TV). Come riporta il Washington Post:
"Diverse Missive diplomatiche statunitensi dall'ambasciata di Damasco rivelano che gli esuli siriani hanno ricevuto denaro da un programma del Dipartimento di Stato chiamato The Middle East Partnership Initiative. Secondo le lettere, il Dipartimento di Stato ha convogliato denaro per finanziare un gruppo di esuli attraverso il Democracy Counsil, un'organizzazione senza scopo di lucro con sede a Los Angeles ".
Lo stesso racconto si evidenzia in un messaggio del 2009 dell'ambasciata americana in Siria che recita che il Democracy Counsil ha ricevuto $ 6,3 milioni dal Dipartimento di Stato per eseguire un programmacorrelato,chiamato "iniziativa per il rafforzamento della società civile in Siria". Il messaggio descrive questo come "un discreto sforzo di collaborazione tra il Democracy Counsil e partner locali" volta a produrre, tra l'altro, "diversi concetti di broadcast." Secondo il Washington Post: "Altre lettere riservate chiariscono che uno di quei concetti era, (proprio) la Barada TV."
Fino a pochi mesi fa , il Dipartimento di Stato per il Middle East Partnership Initiative è stato supervisionato da Tamara Cofman Wittes (lei è ora alla Brookings Institution - un influente thinktank di Washington). Della MEPI, ha detto che "ha creato un'marchio' con una nota positiva per gli sforzi di promozione della democrazia degli Stati Uniti". Mentre lavorava lì dichiarò: "Ci sono molte organizzazioni in Siria e in altri paesi che stanno cercando di ottenere modifiche del loro governo ... Questo è un ordine del giorno in cui crediamo e che noi sosterremmo."
E per supporto, lei intende finanze.
I Soldi
In quei giorni, il denaro scorreva più veloce che mai. All'inizio del mese di giugno del 2012, il Business Forum siriano fu lanciato a Doha da alcuni leader dell'opposizione tra cui Wael Merza, ( il segretario generale del CSN ). "Questo fondo è stato istituito per sostenere tutte le componenti della rivoluzione in Siria", disse Merza. L'entità del fondo? Circa 300 milioni di dollari. E' senza ombra di dubbio chiaro da dove quel denaro provenisse, anche se Merza "accennò a un forte sostegno finanziario da parte degli stati arabi del Golfo per il nuovo fondo" (Al Jazeera). In occasione del debutto, Merza disse che circa 150 milioni di dollari erano già in parte stati spesi, nell'esercito siriano libero.
Il gruppo di uomini d'affari siriani di Merza fece la sua comparsa in una conferenza del Forum Economico Mondiale dal titolo "Piattaforma per la Cooperazione internazionale" tenutosi a Istanbul nel novembre 2011. Faceva tutto parte del processo attraverso il quale il CNS è cresciuto in senso di reputazione, fino a diventare, secondo le parole di William Hague, "un rappresentante legittimo del popolo siriano" - ed in grado, apertamente, di gestire questo grosso finanziamento.
Costruire la legittimità - dell' opposizione, della sua rappresentanza, dell'intervento - è la battaglia essenziale della propaganda .
In un editoriale OP-ed di USA Today scritto a febbraio di quest'anno, l'ambasciatore Dennis Ross ha dichiarato: "È tempo di elevare lo status del Consiglio nazionale siriano". Ciò che voleva, con urgenza, era "creare un'aura di ineluttabilità del CSN come l'alternativa valida ad al Assad". L'aura dell'ineluttabilità. Vincendo così la battaglia in anticipo.
Un combattente chiave di questa battaglia per i cuori e le menti è il giornalista americano e blogger del Daily Telegraph, Michael Weiss.
Uno dei maggiori esperti occidentali sulla Siria e ampiamente citato - è un entusiasta dell' intervento occidentale - Michael Weiss fa eco all'ambasciatore Ross, quando dice che : "L'intervento militare in Siria non è tanto una faccenda di preferenze ma di ineluttabilità".
Un combattente chiave di questa battaglia per i cuori e le menti è il giornalista americano e blogger del Daily Telegraph, Michael Weiss.
Michael Weiss
Alcuni degli scritti interventisti di Weiss possono essere trovati in un sito web denominato "NOW Libano", un sito Washington-friendly, con sede a Beirut - la cui sezione "NOW Siria" è una fonte importante di aggiornamenti sugli eventi siriani. NOW Libano è stato fondato nel 2007 dall' executive della Saatchi & Saatchi, Eli Khoury. Khoury è stato descritto dal settore pubblicitario come uno "specialista in comunicazione strategica, specializzato in immagine aziendale e sviluppo del marchio e dell'immagine di governo ".
Weiss ha detto in NOW Libano, nel mese di maggio scorso, che grazie al flusso di armi ai ribelli siriani "abbiamo già iniziato a vedere qualche risultato." Ha, inoltre, mostrato una analoga approvazione dell'evoluzione delle milizie, già pochi mesi prima, in un pezzo scritto per il New Republic: "Nelle ultime settimane, l'esercito siriano libero e altre brigate di ribelli indipendenti hanno fatto passi da gigante" - dopo di che, come qualsiasi blogger potrebbe fare, ha dato il suo "Bollino blu a favore di un intervento militare in Siria".
Ma di Weiss non è solo un blogger. Ed è anche il direttore delle comunicazioni e pubbliche relazioni presso la Henry Jackson Society, un thinktank di politica estera ultra-ultra-interventista.
I mecenati della Henry Jackson Society internazionali sono: James "ex-boss"della CIA Woolsey, Michael "sicurezza del territorio" Chertoff, William "PNAC" Kristol, Robert "PNAC" Kagan , Joshua "Bomb Iran" Muravchick, e Richard "Principe delle Tenebre "Perle. La Società è gestita da Alan Mendoza, consigliere capo Il gruppo parlamentare transatlantico di tutti i partiti e della sicurezza internazionale.
La Henry Jackson Society è intransigente nella sua "strategia di avanzamento" verso la democrazia. E Weiss è incaricato del suo messaggio. La Henry Jackson Society è orgogliosa del suo capo PR che ha una così vasta portata d'influenza: "Lui è l'autore del rapporto influente: " Intervento in Siria? Una Valutazione della legittimità, Logistica e dei Rischi ", che è stato riproposto e approvato dal Consiglio Nazionale Siriano."
Il rapporto originale di Weiss è stato ribattezzato "La Zona Sicura per la Siria" - ed è risultato essere alla fine, sul sito ufficiale syriancouncil.org, come una parte della letteratura strategica del loro bureau militare. La riproposizione del rapporto del HJS è stata intrapresa dal fondatore e direttore esecutivo del Research Strategic and Communication Centre (SRCC) - Ausama Monajed.
Così, il fondatore di Barada TV, Ausama Monajed, editò il rapporto di Weiss, lo pubblicò attraverso la sua organizzazione (l'SRCC) e lo passò al Consiglio Nazionale Siriano, con il supporto della Henry Jackson Society.
La relazione, tra i due, non potrebbe dunque essere più stretta. Monajed arrivò addirittura fino al punto di gestire le richieste di effettuare delle "interviste stampa con Michael Weiss". Ma Weiss non è lo stratega unico che ha delineato la roadmap di questa guerra, (numerose Think tank l'hanno concepita, e molti falchi ne hanno parlato senza mezzi termini ), tuttavia alcuni dei dettagli più acuti sono i suoi.
Weiss ha detto in NOW Libano, nel mese di maggio scorso, che grazie al flusso di armi ai ribelli siriani "abbiamo già iniziato a vedere qualche risultato." Ha, inoltre, mostrato una analoga approvazione dell'evoluzione delle milizie, già pochi mesi prima, in un pezzo scritto per il New Republic: "Nelle ultime settimane, l'esercito siriano libero e altre brigate di ribelli indipendenti hanno fatto passi da gigante" - dopo di che, come qualsiasi blogger potrebbe fare, ha dato il suo "Bollino blu a favore di un intervento militare in Siria".
Ma di Weiss non è solo un blogger. Ed è anche il direttore delle comunicazioni e pubbliche relazioni presso la Henry Jackson Society, un thinktank di politica estera ultra-ultra-interventista.
I mecenati della Henry Jackson Society internazionali sono: James "ex-boss"della CIA Woolsey, Michael "sicurezza del territorio" Chertoff, William "PNAC" Kristol, Robert "PNAC" Kagan , Joshua "Bomb Iran" Muravchick, e Richard "Principe delle Tenebre "Perle. La Società è gestita da Alan Mendoza, consigliere capo Il gruppo parlamentare transatlantico di tutti i partiti e della sicurezza internazionale.
La Henry Jackson Society è intransigente nella sua "strategia di avanzamento" verso la democrazia. E Weiss è incaricato del suo messaggio. La Henry Jackson Society è orgogliosa del suo capo PR che ha una così vasta portata d'influenza: "Lui è l'autore del rapporto influente: " Intervento in Siria? Una Valutazione della legittimità, Logistica e dei Rischi ", che è stato riproposto e approvato dal Consiglio Nazionale Siriano."
Il rapporto originale di Weiss è stato ribattezzato "La Zona Sicura per la Siria" - ed è risultato essere alla fine, sul sito ufficiale syriancouncil.org, come una parte della letteratura strategica del loro bureau militare. La riproposizione del rapporto del HJS è stata intrapresa dal fondatore e direttore esecutivo del Research Strategic and Communication Centre (SRCC) - Ausama Monajed.
Così, il fondatore di Barada TV, Ausama Monajed, editò il rapporto di Weiss, lo pubblicò attraverso la sua organizzazione (l'SRCC) e lo passò al Consiglio Nazionale Siriano, con il supporto della Henry Jackson Society.
La relazione, tra i due, non potrebbe dunque essere più stretta. Monajed arrivò addirittura fino al punto di gestire le richieste di effettuare delle "interviste stampa con Michael Weiss". Ma Weiss non è lo stratega unico che ha delineato la roadmap di questa guerra, (numerose Think tank l'hanno concepita, e molti falchi ne hanno parlato senza mezzi termini ), tuttavia alcuni dei dettagli più acuti sono i suoi.
L'Osservatorio Siriano per i diritti umani
La giustificazione dell' "inevitabile" intervento militare è la ferocia del regime del presidente Assad: le atrocità, i bombardamenti, le violazioni dei diritti umani. L'informazione è fondamentale in questo caso, e c'è stata una sola fonte che, prima su tutte, ci ha fornito dati sulla Siria. Questa à citata ad ogni passo ed è: "Il capo dell'Osservatorio Siriano per i diritti umani, colui che ha raccontato a VOA [Voice of America], che i combattimenti ed i bombardamenti avevano ucciso un numero di almeno 12 persone nella provincia di Homs."
L'Osservatorio Siriano per i diritti umani è comunemente usato come una fonte indipendente di notizie e di statistiche. Proprio questa settimana, l'agenzia di stampa AFP ha diffuso questa storia: "Le forze siriane hanno martellato (con rappresaglie armate) le province di Aleppo e di Deir Ezzor , ed in conseguenza di ciò almeno 35 persone sono state uccise Domenica in tutto il paese, tra loro 17 civili, ci ha riferito un osservatore". Le varie atrocità e i numeri delle vittime sono riportati, tutte da un'unica fonte, (citata così): "il direttore dell'Osservatorio Rami Abdel Rahman l'ha detto a l'AFP per telefono."
Di orribile statistica in orribile statistica, tutte escono a fiotti "dall'Osservatorio Siriano per i diritti umani " (AP), che ha sede in Gran Bretagna. E 'difficile trovare un rapporto di informazioni sulla Siria che non li citi. Ma chi sono loro? "Loro" sono soltanto una persona, Rami Abdulrahman (o Rami Abdel Rahman), che vive a Coventry.
In base a un dispaccio della Reuters di dicembre dello scorso anno: "Quando non si sta occupando delle chiamate provenienti da media internazionali, Abdulrahman è a pochi minuti di distanza in fondo alla strada nel suo negozio di abbigliamento, che dirige con sua moglie."
Quando il live blog del Medio Oriente del Guardian ha citato "Rami Abdul-Rahman dell'Osservatorio siriano Per i Diritti Umani " lo ha anche collegato ad un articolo scettico del Modern Tokyo Times - un articolo che suggeriva il fatto che i canali di informazione potrebbero essere un po'"più obiettivi sulle loro fonti "quando, citano" la cosiddetta entità ", detta la SOHR.
Questo nome, "l'Osservatorio Siriano Dei diritti Umani", suona così imponente, così ineccepibile, così obiettivo. Eppure, allorché Abdulrahman e la sua ONG che ha sede in "Gran Bretagna", (contando in più l'AFP / ed il blog NOW Libano) sono l'unica fonte di così tante notizie circa un argomento così importante, sembrerebbe ragionevole di sottoporre questo organo a un controllo un po'maggiore di quello che ha dovuto subire fino ad adesso.
L'Osservatorio è dunque assolutamente l'unica fonte di notizie siriane ad essere citata liberamente ,(come referente) con poco o addirittura nessun controllo a monte ...
Il rapporto tra Ausama Monajed, il CSN, i falchi della Henry Jackson, ed i media acritici è evidente nel caso di Hamza Fakher. Il 1 ° gennaio, Nick Cohen ha scritto nell' Observer: "Per capire la portata della barbarie commessa, ascoltate Hamza Fakher, un attivista pro-democrazia, che è una delle fonti più affidabili sui crimini del regime che lo stesso nasconde con l'oscuramento totale delle notizie."
Prosegue poi a narrare gli orribili racconti di Fakher, di torture e di omicidi di massa. Fakher a Cohen racconta di una nuova tecnica di tortura una piastra rovente di cui ha sentito parlare, ( in questi termini ): "immaginate tutta la carne che si scioglie finché l'osso non resta esposto prima che il detenuto cada sulla piastra". Il giorno seguente, Shamik Das, scrivendo sul blog progressista"basato sulle prove dei fatti" Left Foot Forward", cita la stessa fonte: "Hamza Fakher, un attivista pro-democrazia, descrive una realtà ripugnante ..." - e dunque la lista delle atrocità già indicata a Cohen si ripete.
Allora, domandiamoci, ma chi è esattamente questo "attivista pro-democrazia", che si chiama Hamza Fakher?
Fakher, si scopre, è il co-autore di Revolution in Danger, un "Resoconto strategico della Henry Jackson Society ", pubblicato a febbraio di quest'anno. Ha co-scritto questa nota informativa con il direttore per le comunicazioni della Henry Jackson Society, Michael Weiss. E quando non è impegnato nella co-scrittura di note informative strategiche della Henry Jackson Society, Fakher è il responsabile di comunicazione del Strategic Research and Communication Centre (SRCC) londinese. Secondo il loro sito, "È entrato a far parte del centro nel 2011 ed è stato responsabile di strategia e dei prodotti di comunicazione del centro".
Come forse ricorderete, il SRCC è gestito da una sola persona, Ausama Monajed: "il Signor Monajed ha fondato il centro nel 2010. Ed è ampiamente citato ed intervistato dalla stampa internazionale e dai mezzi di informazione. In precedenza ha lavorato come consulente di comunicazione in Europa e negli Stati Uniti e precedentemente ha avuto il ruolo... di direttore della Barada Television ... ".
L'Osservatorio Siriano per i diritti umani è comunemente usato come una fonte indipendente di notizie e di statistiche. Proprio questa settimana, l'agenzia di stampa AFP ha diffuso questa storia: "Le forze siriane hanno martellato (con rappresaglie armate) le province di Aleppo e di Deir Ezzor , ed in conseguenza di ciò almeno 35 persone sono state uccise Domenica in tutto il paese, tra loro 17 civili, ci ha riferito un osservatore". Le varie atrocità e i numeri delle vittime sono riportati, tutte da un'unica fonte, (citata così): "il direttore dell'Osservatorio Rami Abdel Rahman l'ha detto a l'AFP per telefono."
Di orribile statistica in orribile statistica, tutte escono a fiotti "dall'Osservatorio Siriano per i diritti umani " (AP), che ha sede in Gran Bretagna. E 'difficile trovare un rapporto di informazioni sulla Siria che non li citi. Ma chi sono loro? "Loro" sono soltanto una persona, Rami Abdulrahman (o Rami Abdel Rahman), che vive a Coventry.
In base a un dispaccio della Reuters di dicembre dello scorso anno: "Quando non si sta occupando delle chiamate provenienti da media internazionali, Abdulrahman è a pochi minuti di distanza in fondo alla strada nel suo negozio di abbigliamento, che dirige con sua moglie."
Quando il live blog del Medio Oriente del Guardian ha citato "Rami Abdul-Rahman dell'Osservatorio siriano Per i Diritti Umani " lo ha anche collegato ad un articolo scettico del Modern Tokyo Times - un articolo che suggeriva il fatto che i canali di informazione potrebbero essere un po'"più obiettivi sulle loro fonti "quando, citano" la cosiddetta entità ", detta la SOHR.
Questo nome, "l'Osservatorio Siriano Dei diritti Umani", suona così imponente, così ineccepibile, così obiettivo. Eppure, allorché Abdulrahman e la sua ONG che ha sede in "Gran Bretagna", (contando in più l'AFP / ed il blog NOW Libano) sono l'unica fonte di così tante notizie circa un argomento così importante, sembrerebbe ragionevole di sottoporre questo organo a un controllo un po'maggiore di quello che ha dovuto subire fino ad adesso.
L'Osservatorio è dunque assolutamente l'unica fonte di notizie siriane ad essere citata liberamente ,(come referente) con poco o addirittura nessun controllo a monte ...
Hamza Fakher
Hamza Fakher
Il rapporto tra Ausama Monajed, il CSN, i falchi della Henry Jackson, ed i media acritici è evidente nel caso di Hamza Fakher. Il 1 ° gennaio, Nick Cohen ha scritto nell' Observer: "Per capire la portata della barbarie commessa, ascoltate Hamza Fakher, un attivista pro-democrazia, che è una delle fonti più affidabili sui crimini del regime che lo stesso nasconde con l'oscuramento totale delle notizie."
Prosegue poi a narrare gli orribili racconti di Fakher, di torture e di omicidi di massa. Fakher a Cohen racconta di una nuova tecnica di tortura una piastra rovente di cui ha sentito parlare, ( in questi termini ): "immaginate tutta la carne che si scioglie finché l'osso non resta esposto prima che il detenuto cada sulla piastra". Il giorno seguente, Shamik Das, scrivendo sul blog progressista"basato sulle prove dei fatti" Left Foot Forward", cita la stessa fonte: "Hamza Fakher, un attivista pro-democrazia, descrive una realtà ripugnante ..." - e dunque la lista delle atrocità già indicata a Cohen si ripete.
Allora, domandiamoci, ma chi è esattamente questo "attivista pro-democrazia", che si chiama Hamza Fakher?
Fakher, si scopre, è il co-autore di Revolution in Danger, un "Resoconto strategico della Henry Jackson Society ", pubblicato a febbraio di quest'anno. Ha co-scritto questa nota informativa con il direttore per le comunicazioni della Henry Jackson Society, Michael Weiss. E quando non è impegnato nella co-scrittura di note informative strategiche della Henry Jackson Society, Fakher è il responsabile di comunicazione del Strategic Research and Communication Centre (SRCC) londinese. Secondo il loro sito, "È entrato a far parte del centro nel 2011 ed è stato responsabile di strategia e dei prodotti di comunicazione del centro".
Come forse ricorderete, il SRCC è gestito da una sola persona, Ausama Monajed: "il Signor Monajed ha fondato il centro nel 2010. Ed è ampiamente citato ed intervistato dalla stampa internazionale e dai mezzi di informazione. In precedenza ha lavorato come consulente di comunicazione in Europa e negli Stati Uniti e precedentemente ha avuto il ruolo... di direttore della Barada Television ... ".
Monajed è il capo di Fakher.
Se questo non bastasse, per un tocco finale in salsa di Washington, a bordo dello Strategic Research and Communication Centre siede Murhaf Jouejati, professore alla National Defense University di Washington - ".il centro più importante per il Raggiungimento della Formazione Professionale Militare (JPME)" che è "sotto la direzione del Presidente, della Giunta dei Capi di Stato Maggiore".
Se vi capita di stare per programmare un viaggio per visitare lo "Strategic Research and Communication Center" di Monajed, lo troverete a questo indirizzo: Strategic Research & Communication Centre, Office 36, 88-90 Hatton Garden, Holborn, Londra EC1N 8PN.
L'ufficio al 36 a 88-90 di Hatton Garden è anche il luogo che ospita la sede londinese di una Compagnia per l'Abbronzatura Artificiale, di Supercar 4 U Limited, di Prestiti di Moola (una "società di finanziaria di credito"), di Ultimate Screeding, (per tutte le vostre esigenze di spianamento del massetto), ed anche The London School of Attraction - "una società londinese di training che aiuta gli uomini a sviluppare competenze e fiducia in se stessi per aiutarli ad incontrare ed ad essere attraenti per le donne.". E un centinaio di altre aziende ancora.
Insomma è un ufficio virtuale.
C'è una definizione stranamente appropriata per questo (centro). Un "Centro di Comunicazione" che non ha nemmeno un centro - un nome altisonante, ma nessuna sostanza fisica.
Questo è chi è in realtà Hamza Fakher.
Il 27 maggio, Shamik Das dal blog Left Foot Forward cita nuovamente fatti a partire dal racconto di Fakhe, riguardo le atrocità commesse, che egli descrive, in questo caso come basate su una "testimonianza oculare", (che invece Cohen non ha mai attestato lo fosse) e che a questo punto si sono incrementate fino ad arrivare al "record del regime di Assad "...
Quindi, un rapporto di atrocità fornite da uno stratega della Henry Jackson Society, che è il responsabile delle comunicazioni del dipartimento delle Pubbliche Relazioni di Mosafed, ha ottenuto la gravitas di un storico "record".
Questo non vuole suggerire che il racconto delle atrocità debba essere falso, ma, (piuttosto portare a chiedersi), quanti di coloro che gli conferiscono validità, sono parimenti occupati a mettere al vaglio le sue origini?
E non si deve dimenticare, che qualunque sia la destabilizzazione che è stata compiuta nell'ambito delle notizie e dell'opinione pubblica, essa viene effettuata su un duplice terreno. Sappiamo già che, (perlomeno), la "Central Intelligence Agency and State Department ... sta contribuendo sia a sviluppare percorsi di logistica dell'Esercito Libero dell'opposizione siriana ,che a favorire lo spostamento di forniture (belliche destinate allo stesso) in Siria ed a fornire loro una formazione nell'ambito della comunicazione".
Le porte per le bombe sono aperte. I piani sono già stati elaborati.
Tutto ciò è in costruzione da un certo periodo. Ed anche soltanto la mera energia e la pianificazione meticolosa che è stata impiegata in questo cambiamento di regime - è mozzafiato. La portata della diplomazia, ( soft power ) e della politica delle grandi fondazioni e degli organismi politici è vasta, ma il controllo a monte non fa eccezione davanti i titoli di fantasia , davanti il cameratismo e davanti le "riunioni informative strategiche". Esso, (il controllo delle fonti) è il direttore esecutivo di ciò, che si chiede. Perché ottenere la "democrazia" o più "diritti umani" nella tua professione non ti dà un pass gratuito, (per ignorare il resto).
E se tu sei un "direttore della comunicazione" questo significa che le tue di parole, dovrebbero essere soppesate più attentamente. Weiss e Fakher, sono entrambi direttori di comunicazione e professionisti delle pubbliche relazioni. Alla manifestazione della Chatham House di giugno 2011, Monajed è indicato come: "Ausama Monajed, direttore delle comunicazioni, dell'Iniziativa Nazionale per il Cambiamento" e lui era, (illo tempore), anche capo delle pubbliche relazioni della MJD. Il creatore del nuovo sito web di notizie NOW Libano, Eli Khoury, è un dirigente pubblicitario della Saatchi. E questi direttori delle comunicazioni stanno lavorando duramente per creare quello che Tamara Wittes ha chiamato un "brand positivo".
Stanno vendendo l'idea di un intervento militare e di un cambio di regime, ed i diffusori di notizie di mainstream hanno fame di acquistarla. Molti degli "attivisti" e portavoce che rappresentano l'opposizione siriana sono strettamente, (e in molti casi anche finanziariamente), interconnessi con gli Stati Uniti e Londra - proprio quelli che starebbero operando in favore dell'intervento. Il che significa che le informazioni e le statistiche provenienti da queste fonti non sono necessariamente pure e semplici notizie - ma che è un imbonimento per la vendita, una campagna di Pubbliche Relazioni.
Ma non è mai troppo tardi per porsi delle domande, per esaminare le fonti. Porsi domande non ti rende una cheerleader di Assad - questo è un un'argomentazione falsa. Ti rende soltanto meno suscettibile a girare in tondo.
La buona notizia è che c'è uno scettico che nasce ogni minuto.
articolo di Charlie Skelton per il Guardian UK tradotto da Amnotyours
Fonte:The Syrian opposition: who's doing the talking?
The Guardian: L'Osservatorio siriano dei diritti Umani "(OSDH) è stato citato dai media occidentali per oltre un anno in quasi tutti i loro rapporti, allorquando incredibilmente, la OSDH non costituita che da un uomo, seduto davanti ad un computer all'interno di un appartamento nel Regno Unito, un qualcuno che sostiene di "ricevere telefonate" con informazioni che comunque daranno sempre la colpa delle violenze al governo siriano e che tenderanno sempre a glorificare le gesta dell'esercito siriano libero (ESL).
Vi potrebbe interessare anche leggere:
L’intelligence USA alla testa dell’”opposizione” siriana, il ruolo del Bilderberg e del CFR
di Chris Marsden
tradotto da Alessandro Lattanzio per Aurora Bollettino di Informazione Internazionalista.
Se questo non bastasse, per un tocco finale in salsa di Washington, a bordo dello Strategic Research and Communication Centre siede Murhaf Jouejati, professore alla National Defense University di Washington - ".il centro più importante per il Raggiungimento della Formazione Professionale Militare (JPME)" che è "sotto la direzione del Presidente, della Giunta dei Capi di Stato Maggiore".
Se vi capita di stare per programmare un viaggio per visitare lo "Strategic Research and Communication Center" di Monajed, lo troverete a questo indirizzo: Strategic Research & Communication Centre, Office 36, 88-90 Hatton Garden, Holborn, Londra EC1N 8PN.
L'ufficio al 36 a 88-90 di Hatton Garden è anche il luogo che ospita la sede londinese di una Compagnia per l'Abbronzatura Artificiale, di Supercar 4 U Limited, di Prestiti di Moola (una "società di finanziaria di credito"), di Ultimate Screeding, (per tutte le vostre esigenze di spianamento del massetto), ed anche The London School of Attraction - "una società londinese di training che aiuta gli uomini a sviluppare competenze e fiducia in se stessi per aiutarli ad incontrare ed ad essere attraenti per le donne.". E un centinaio di altre aziende ancora.
Insomma è un ufficio virtuale.
C'è una definizione stranamente appropriata per questo (centro). Un "Centro di Comunicazione" che non ha nemmeno un centro - un nome altisonante, ma nessuna sostanza fisica.
Questo è chi è in realtà Hamza Fakher.
Il 27 maggio, Shamik Das dal blog Left Foot Forward cita nuovamente fatti a partire dal racconto di Fakhe, riguardo le atrocità commesse, che egli descrive, in questo caso come basate su una "testimonianza oculare", (che invece Cohen non ha mai attestato lo fosse) e che a questo punto si sono incrementate fino ad arrivare al "record del regime di Assad "...
Quindi, un rapporto di atrocità fornite da uno stratega della Henry Jackson Society, che è il responsabile delle comunicazioni del dipartimento delle Pubbliche Relazioni di Mosafed, ha ottenuto la gravitas di un storico "record".
Questo non vuole suggerire che il racconto delle atrocità debba essere falso, ma, (piuttosto portare a chiedersi), quanti di coloro che gli conferiscono validità, sono parimenti occupati a mettere al vaglio le sue origini?
E non si deve dimenticare, che qualunque sia la destabilizzazione che è stata compiuta nell'ambito delle notizie e dell'opinione pubblica, essa viene effettuata su un duplice terreno. Sappiamo già che, (perlomeno), la "Central Intelligence Agency and State Department ... sta contribuendo sia a sviluppare percorsi di logistica dell'Esercito Libero dell'opposizione siriana ,che a favorire lo spostamento di forniture (belliche destinate allo stesso) in Siria ed a fornire loro una formazione nell'ambito della comunicazione".
Le porte per le bombe sono aperte. I piani sono già stati elaborati.
Tutto ciò è in costruzione da un certo periodo. Ed anche soltanto la mera energia e la pianificazione meticolosa che è stata impiegata in questo cambiamento di regime - è mozzafiato. La portata della diplomazia, ( soft power ) e della politica delle grandi fondazioni e degli organismi politici è vasta, ma il controllo a monte non fa eccezione davanti i titoli di fantasia , davanti il cameratismo e davanti le "riunioni informative strategiche". Esso, (il controllo delle fonti) è il direttore esecutivo di ciò, che si chiede. Perché ottenere la "democrazia" o più "diritti umani" nella tua professione non ti dà un pass gratuito, (per ignorare il resto).
E se tu sei un "direttore della comunicazione" questo significa che le tue di parole, dovrebbero essere soppesate più attentamente. Weiss e Fakher, sono entrambi direttori di comunicazione e professionisti delle pubbliche relazioni. Alla manifestazione della Chatham House di giugno 2011, Monajed è indicato come: "Ausama Monajed, direttore delle comunicazioni, dell'Iniziativa Nazionale per il Cambiamento" e lui era, (illo tempore), anche capo delle pubbliche relazioni della MJD. Il creatore del nuovo sito web di notizie NOW Libano, Eli Khoury, è un dirigente pubblicitario della Saatchi. E questi direttori delle comunicazioni stanno lavorando duramente per creare quello che Tamara Wittes ha chiamato un "brand positivo".
Stanno vendendo l'idea di un intervento militare e di un cambio di regime, ed i diffusori di notizie di mainstream hanno fame di acquistarla. Molti degli "attivisti" e portavoce che rappresentano l'opposizione siriana sono strettamente, (e in molti casi anche finanziariamente), interconnessi con gli Stati Uniti e Londra - proprio quelli che starebbero operando in favore dell'intervento. Il che significa che le informazioni e le statistiche provenienti da queste fonti non sono necessariamente pure e semplici notizie - ma che è un imbonimento per la vendita, una campagna di Pubbliche Relazioni.
Ma non è mai troppo tardi per porsi delle domande, per esaminare le fonti. Porsi domande non ti rende una cheerleader di Assad - questo è un un'argomentazione falsa. Ti rende soltanto meno suscettibile a girare in tondo.
La buona notizia è che c'è uno scettico che nasce ogni minuto.
articolo di Charlie Skelton per il Guardian UK tradotto da Amnotyours
Fonte:The Syrian opposition: who's doing the talking?
The Guardian: L'Osservatorio siriano dei diritti Umani "(OSDH) è stato citato dai media occidentali per oltre un anno in quasi tutti i loro rapporti, allorquando incredibilmente, la OSDH non costituita che da un uomo, seduto davanti ad un computer all'interno di un appartamento nel Regno Unito, un qualcuno che sostiene di "ricevere telefonate" con informazioni che comunque daranno sempre la colpa delle violenze al governo siriano e che tenderanno sempre a glorificare le gesta dell'esercito siriano libero (ESL).
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tradotto da Alessandro Lattanzio per Aurora Bollettino di Informazione Internazionalista.