jeudi 12 juillet 2012

Syrie vidéo: Un kamikaze idiot se fait exploser avant d'arriver à sont cible


Syrie:
Ce kamikaze idiot procède dans la rue en conduisant un camion tir piégé, au minute -1.20 de la vidéo vous le voyez qu'il arrive, en ayant l'ordre de se faire exploser, sur un poste de l'armée. Mais son idiotie fait exploser le tir piegé tout d'abord. Ses collaborateurs rats, comme témoigne le détail audio au minute 2,48 ils commencent à rire en se moquant de lui, pour sa connerie. Mais la question qui on se pose donc est : Seront lui destinées pour la recompense de son idiotie  jihadiste ses 70 petites vierges-dockers à ce bombardier Kami-konnard dans le Paradis salafiste ou pas ? Quoi en dites vous?!

Ouday Ramadan dit Soso


source:

Ouday Hr Detto Soso
L'idiota attentatore suicida sta conducendo un tir-autobomba al minuto 1.20 per esplodere su una postazione dell'esercito. La sua idiozia lo fa esplodere prima. I suoi ratti collaboratori come si evince dall'audio al minuto 2,48 ridono prendendolo in giro. La mia domanda è: all'attentatore Kamitestadicazzo spettano i 70 scaricatori di porto verginelle nel paradiso salafita oppure no? Voi che ne dite?!


Vittima della guerra mediatica: gli Stati del Golfo affossano i programmi della TV siriana




Detriti di edifici danneggiati dopo che banditi armati stormed il quartier generale del canale di notizie Al-Ikhbariya nei pressi di Damasco il 27 giugno 2012 in questa flier fotografico rilasciato dall'agenzia di stampa nazionale della Siria SANA (Reuters/SANA)


Prima che le immagini raccapriccianti della violenza politica siriana invadessero gli schermi di tutte le principali reti in tutto il mondo, l'immagine della Siria è stato modellata attraverso la sua dominante industria del dramma televisivo , raffigurante il paese come uno stato Pacifico e amorevole.

Ora l'industria della soap opera della Siria una volta fiorente  sta perdendo smalto dopo che le reti televisive arabe ed i canali satellitari hanno rifiutato di comprare le telenovelas siriane concepite ed imperniate sulla rivalsa in favore della posizione del Presidente Assad nell'attuale crisi politica.

L'intera industria è stato boicottata dai canali satellitari televisivi arabi, di proprietà principalmente di ricchi Sauditi e Qatarioti, i cui governi sono mantengono al momento ancora belligeranti relazioni con Damasco.


La ragione, a dire dei Siriani, è di cancellare la buona immagine della Siria dalla memoria degli altri paesi arabi.

"Vogliono combattere contro tutto ciò che è buono in Siria. Non vogliono che si mostri la nostra vita, come ci prendiamo cura l'uno dell'altro, come ci amiamo. Stanno combattendo contro di noi in realtà," Queste sono le parole che l'attore Daniele Mohamed ha detto a RT

"In passato, gli spettatori arabi e del Golfo erano incollati agli schermi TV a guardare le serie televisive siriane, ma fin dall'inizio della rivolta contro il Presidente Bashar al-Assad, gli Stati del Golfo vogliono ritrarre la Siria solo sotto una luce negativa", dice ancora l'attore Milad Yousef.

"Hanno voluto distruggere non solo il nostro paese, ma tutto ciò che è buono nel nostro paese comprese dunque le immagini positive della Siria nella mente di altri popoli arabi".

"E mentre i grandi mezzi di comunicazione giocano giochi politici, sono i registi e gli attori che soffrono di più."

Un reportage di Maria Finoshina per RT da Damasco.

Tradotto da Amnotyours



Fonte: RT 


Casualty of media war: Gulf States ditch Syrian TV dramas


Before the gruesome pictures of Syrian political violence flooded the screens of all major networks across the globe, the image of Syria was shaped through its dominant television drama industry, portraying the country as a peaceful loving state.

Now Syria's once- flourishing soap opera industry is losing its glory after Arab television networks and satellite channels declined to buy Syrian soaps in retaliation for President Assad’s position in the current political crisis.

The entire industry has been boycotted by Arab TV satellite channels, mostly owned by wealthy Saudis and Qataris, whose governments are now maintaining belligerent relations with Damascus.

The reason, Syrians say, is to erase the good image of Syria from other Arab countries’ memory.

“They want to fight everything good in Syria. They don’t want us to show our lives, how we take care of each other, how we love each other. They are fighting us actually,” actor Mohamed Rafea told RT.

In the past Arab and Gulf viewers were glued to TV screens to watch Syrian series, but since the start of the uprising against President Bashar al-Assad, the Gulf States want to portray Syria only in a negative light, says actor Milad Yousef.

“They wanted to destroy not just our country, but all that's good in our country, and even any positive images of Syria in the minds of other Arab people.”

And while huge media outlets play political games, it is the directors and the actors that suffer the most, RT’s Maria Finoshina reports from Damascus.

Syrie: Chavez charge contre Clinton/Siria: Chávez accusa la Clinton

FR/IT



Le président vénézuélien Hugo Chavez a fustigé les déclarations de la secrétaire d'Etat américaine Hillary Clinton à l'égard de la Russie et de la Chine sur le problème syrien, rapportent mardi les médias mexicains.


Il Presidente venezuelano Hugo Chávez ha criticato le dichiarazioni del Segretario di Stato americano Hillary Clinton riguardo Russia e Cina sulla questione siriana, ce lo come segnalato martedì dai media messicani.

"Nous avons vu des menaces proférées par la secrétaire d'Etat à l'égard de la Russie et de la Chine, selon lesquelles ces pays devraient payer cher s'il ne faisaient pas ce qu'on exigeait d'eux. Vous comprenez? C'est la folie flagrante de ceux qui se croient les maîtres du monde entier", a lancé M.Chavez lors d'une conférence de presse à Caracas.



"Abbiamo assistito a delle minacce fatte dal Segretario di stato contro la Russia e la Cina, secondo le quali questi paesi dovrebbero pagarla cara se non faranno ciò che è stato loro richiesto". Capite? "È la follia flagrante di quelli che credono di essere i padroni del mondo", è esploso con queste parole Chavez durante una conferenza stampa a Caracas.

La semaine dernière, la chef de la diplomatie américaine a appelé les pays participants au groupe des Amis de la Syrie à exercer des pressions sur la Russie et la Chine qui, selon elle, entravaient le processus de règlement de la crise syrienne.



La settimana scorsa, il capo della diplomazia americana ha chiamato i paesi che partecipano al gruppo degli Amici di la Siria ad esercitare pressioni sulla Russia e della Cina, che ostacolato, secondo lei, il processo di soluzione della crisi siriana.

D'après le dirigeant vénézuélien, Mme Clinton ferait mieux de s'occuper des problèmes de son propre pays.


"Il y a de nombreux problèmes à l'intérieur des Etats-Unis, mais cela ne les empêche de chercher à faire en Syrie ce qu'ils ont déjà fait en Libye", a estimé M.Chavez.

Da qui la reazione del leader venezuelano:- la signora Clinton farebbe meglio ad affrontare i problemi del suo paese.-


"Ci sono molti problemi all'interno degli Stati Uniti, ma questo impedisce loro di cercare di fare in Siria quello che hanno già fatto in Libia" ha detto Chavez.

Depuis plus d'un an, la Syrie est le théâtre d'affrontements entre les partisans et les détracteurs du régime en place. Selon l'Onu, les hostilités ont déjà fait plus de 12.000 victimes. Un cessez-le-feu a été décrété dans le pays en avril dernier, conformément au plan de paix formulé par l'émissaire international Kofi Annan. Toutefois, les parties en conflit font régulièrement état de nouveaux affrontements et victimes.


Da più di un anno, la Siria è teatro di scontri tra sostenitori ed i detrattori del regime vigente. Secondo le Nazioni Unite, le ostilità hanno già causato più di 12.000 vittime. Un cessate il fuoco è stato dichiarato nel paese lo scorso aprile, secondo il piano di pace formulato dall'inviato internazionale Kofi Annan. Tuttavia, le parti in conflitto attestano regolarmente nuovi scontri e nuove vittime.

Préoccupées par une possible réédition du "scénario libyen", la Russie et la Chine ont bloqué à deux reprises l'adoption d'une résolution du Conseil de sécurité de l'Onu condamnant la répression en Syrie.


Preoccupati per un possibile riproporsi dello "Scenario libico", la Russia e la Cina hanno bloccato due volte l'adozione di una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che condannava la repressione in Siria.

source: RIA Novosti

Tradotto da Amnotyours


Sarkozy e l’Arabia Saudita hanno pianificato di assassinare Assad/Sarkozy et l’Arabie Saoudite projetaient d’assassiner Assad


Secondo le informazioni dall’agenzia iraniana IRIB, la Francia aveva emesso un progetto di raid aereo e marittimo contro il palazzo presidenziale, per eliminare il Presidente siriano. Ma questo progetto si sarebbe scontrato con l’opposizione del presidente Barack Obama.
Gli ultimi giorni di Sarkozy nel Palazzo dell’Eliseo sarebbero stati impiegati a fomentare il piano dell’assassinio. Sarkozy ha stabilito diversi contatti prolungati telefonici  con il suo omologo americano, per convincerlo a intervenire militarmente, in queste operazioni terroristiche.
L’ex presidente francese ed il ministro della difesa saudita degli Al – Saud, Salman, il principe Salman speravano che Obama fornisse loro le attrezzature necessarie per l’attuazione di questo attacco che aveva il fine di eliminare Assad e tutta la sua famiglia, inclusi i suoi parenti.I bombardamenti contro il Palazzo e le strutture di Damasco sarebbero dovuti durare dodici ore . È stabilito che gli Stati Uniti avrebbero dispiegato loro forze aeree, per neutralizzare la risposta siriana.
Ma Obama ha respinto questo piano. Tuttavia, nessuno nell’amministrazione di Obama, ha escluso un possibile coinvolgimento USA in simili operazioni, in Siria.
Allo stesso tempo, Ali Al Rabihi, chierico dell’Arabia Saudita, avrebbe proposto di pagare una taglia di $ 450.000 a chi fosse riuscito ad uccidere Bashar al-Asad.
Questo religioso ha fatto la sua offerta su Twitter. L’informazione è stata riportata martedì il 28 maggio 2012 dal quotidiano arabi Al-Quds Al-Arabi pubblicato a Londra.
Tale proposta è arrivata in seguito alla decisione delle autorità saudite di vietare ai dignitari religiosi di fare raccolte di donazioni per il popolo siriano.
fonte: Al Manar
Selon une information provenant de l’agence iranienne IRIB, la France avait émis un projet de raids aériens et maritimes visant le palais présidentiel, pour éliminer le président syrien. Mais celui-ci se serait heurté à l’opposition du président américain Barack Obama.
Les derniers jours de Sarkozy à l’Elysée se seraient passés à fomenter ce plan d’assassinat. Sarkozy a établi plusieurs contacts téléphoniques prolongés avec son homologue américain, pour le convaincre à intervenir, militairement, dans ces opérations terroristes.
L’ex président français et le ministre saoudien de la Défense des Al-Saoud, le prince Salman, espéraient qu’Obama leur fournit les équipements nécessaires à la mise en œuvre de cette attaque qui devait éliminer Assad et sa famille, ainsi que ses proches.
Les bombardements auraient dû durer 12 heures contre le Palais et les installations de Damas. Il était convenu que les Etats-Unis engagent leurs forces de l’air, pour neutraliser l’éventuelle riposte syrienne.
Mais Obama a rejeté ce plan. Cependant, personne au sein de l’administration d’Obama, n’a exclu une éventuelle implication américaine, dans des opérations similaires, en Syrie.
Parallèlement, Ali Al Rabihi, dignitaire religieux saoudien, aurait proposé de payer une rançon de 450.000 dollars à quiconque réussit à tuer Bachar al Assad.
Ce religieux a fait son offre sur Twitter. L’information a été rapportée mardi le 28 mai 2012 par le quotidien arabe Al-Qods Al-Arabi paraissant de Londres.
Cette proposition est intervenue à la suite de la décision des autorités saoudiennes d’interdire aux dignitaires religieux de faire des collectes de dons en faveur du peuple syrien.
source: Al Manar

‪BHL reconnaît une intervention israélienne en Libye‬/ BHL riconosce l’intervento israeliano in Libia



‪BHL reconnaît une intervention israélienne en Libye‬/ BHL riconosce l’intervento israeliano in Libia

L’intervention israélienne, d’après l’aveu de BHL, un aveu qui en dit long qu’il est impatient de révéler que Israël fut impliqué activement pour faire tomber Kadhafi. Ils apprécieront donc ceux qui croient que c’est un soulèvement spontané, ce qu’ils appelle printemps arabe.
L’intervento israeliano, con l’ammissione di BHL, un’ammissione che la dice lunga in cui è impaziente di rivelare che Israele è stata attivamente coinvolta nel fare cadere Gheddafi. L’apprezzeranno quindi coloro che credono che sia una rivolta spontanea, quello che chiamano primavera araba.