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jeudi 19 juillet 2012

Doha in Qatar è diventata HOMS-llywwod, il polo cinematografico dei documenti video contraffatti sulla Siria. Updated


Compagnia di sicurezza in Qatar produce modelli identici di edifici e luoghi di città  siriane per la produzione  di documentazioni video false sulla situazione in Siria



19 luglio 2012

DOHA, (SANA) - Una Compagnia di Sicurezza in Qatar che si è specializzata nella produzione modelli  ha avviato i preparativi di modelli esecutivi mettendo in atto una mossa che ha lo scopo di fuorviare l'opinione pubblica su ciò che sta accadendo in Siria.

Secondo fonti speciali, l'azienda ha prodotto modelli analoghi degli edifici ufficiali e delle piazze di Damasco di Aleppo e di Lattakia nella regione di al-Zoubareh nei pressi di Doha, (Qatar).

Le fonti citano testimoni oculari che dicono che la società ha iniziato facendo riunire persone per fargli indossare costumi speciali al fine di fargli interpretare il ruolo del personale militare ed anche fotografi, che fingevano di rappresentare  i canali televisivi siriani ed il pubblico pagato, ma anche automobili private  ​​e militari con false targhe siriane, tutto allo scopo di girare falsi video e scattare foto (contraffate)  prefabbricate sulla situazione in Siria.

Fonte: Sana


Il Qatar spende 22 bilioni di Dollari per Simulare La Caduta di Assad

[NOTA DEL REDATTORE: In una sorta di "Operazione che è un Déjà Vu", il Qatar e il suo canale di Propaganda NATO Al Jazeera si sono messi in gioco per fare una Redux delle Psyops della guerra libica, in cui si è visto che il canale del Qatar ha girato filmati falsi della caduta di Tripoli, utilizzando una falsa costruzione nel set di della Piazza Verde a Doha, in Qatar. Questa volta i Qatarioti a Doha hanno riprodotto vari centri delle città siriane ed hanno intenzione di relizzare un Massive Psyops, filmando la falsa caduta della Repubblica siriana, ed il trionfo del loro cosiddetto 'esercito siriano libero'. SI AVVISA DUNQUE L'UTENTE DELLA PROPAGANDA E DELLA DISINFORMAZIONE CHE STA PER ESSERE DIFFUSA SU DIVERSE PIATTAFORME MSM.]
 

Il brutto Emiro del Qatar, lo sceicco Hamad Bin Khalifa Al-Tani ed il suo burattino Obama

 Teheran (FNA) - Fonti di stampa hanno rivelato che il governo del Qatar ha pagato $ 22 bilioni di dollari ad esperti di Hollywood per costruire una serie di modelli  a grandezza naturale di edifici governativi della Siria, tra cui il palazzo presidenziale, per condurre una guerra psicologica contro il presidente Bashar Assad attraverso dei reportage falsi .
 Secondo un rapporto di Press Dam, i produttori cinematografici di Hollywood incaricati di simulare le scene di attacchi contro edifici governativi di Damasco i quali porteranno a scontri gravi e a diversi attacchi missilistici contro il palazzo presidenziale ed anche  all'eventuale resa di Assad e della sua famiglia alle forze di opposizione.
 Anche nei filmati video da riprendere negli edifici finti, i registi di Hollywood sono incaricati di girare le scene della defezione dei militari siriani dall' Esercito. I filmati servono ad essere trasmessi sulle televisioni occidentali e arabe per indebolire il morale del popolo siriano.
 Rapporti precedenti avevano rivelato  inoltre che una ditta di sicurezza del Qatar aveva costruito modelli di edifici ufficiali della Siria al fine di produrre video falsi sui conflitti nel paese arabo.
 Fonti speciali hanno detto che la società del Qatar, che è specializzata in produzione di modelli ha avviato i preparativi degli esecutivi per la ricostruzione edifici finti in modo che i media del Qatar e dei dissidenti siriani possano diffondere un nuovo ciclo di di presunti reportages contro il governo del presidente Assad.
 Testimoni oculari hanno annunciato che un gran numero di persone è stato assunto, i quali  dopo aver indossato uniformi militari e mascherati da giornalisti, sono stati inviati nel luogo in cui gli edifici erano stati costruiti.
 Anche una serie di  veicoli pubblici e militari con false targhe con numeri identificativi delle targhe siriane sono stati inviati al-Zoubarah una zona vicino a Doha per essere utilizzati per la produzione di film contraffatti sugli eventi in Siria.
 Siria sta vivendo l'esperienza di un fermento  da marzo 2011, con attacchi ben organizzati di bande armate contro le forze di polizia e le guardie di frontiera siriane che sono stati segnalati in tutto il paese.
 Centinaia di persone, compresi i membri delle forze di sicurezza, sono stati uccisi, quando alcune manifestazioni di protesta si sono trasformate in scontri armati.
 Il governo accusa i fuorilegge, i sabotatori e gruppi terroristici armati delle morti, sottolineando che i disordini sono stati orchestrata dall'estero.
 Nel mese di ottobre, la calma è stata infine restaurata nel paese arabo dopo che il presidente Assad ha iniziato una iniziativa di riforma del paese, ma Israele, gli Stati Uniti ed i suoi alleati arabi stanno cercando intensamente di portare comunque il paese nel caos con ogni mezzo possibile. Tel Aviv, Washington e alcune capitali arabe si sono messe in scena in un vario genere trame nella speranza di incrementare le agitazioni in Siria.
 Il quotidiano degli Stati Uniti, Washington Post, ha riferito a maggio che i ribelli siriani ed i gruppi terroristici che combattono contro il governo del presidente Bashar al-Assad hanno ricevuto armi molto migliori ed in maggiore quantità nelle ultime settimane, un crimine questo finanziato dagli Stati arabi del Golfo Persico e coordinato dagli Stati Uniti.
 Il giornale, citando attivisti dell'opposizione e funzionari statunitensi e stranieri, ha riferito che che alcuni funzionari dell'amministrazione Obama hanno sottolineato di avere moltiplicato i contatti con le forze militari di opposizione per fornire alle nazioni del Golfo Persico le loro valutazioni sulla credibilità dei ribelli e quelle relative alla direzione ed al controllo delle infrastrutture.
 Secondo il rapporto, il materiale bellico è stato accumulato a Damasco ed a a Idlib vicino al confine turco e a Zabadani vicino al confine libanese.
 Attivisti dell'opposizione, che quattro mesi fa avevano detto che i ribelli erano a corto di munizioni hanno riferito in maggio che il flusso di armi - per la maggior parte acquistate al mercato nero in paesi vicini o da elementi dell'esercito siriano in passato - è notevolmente aumentato dopo una decisione Arabia Saudita, del Qatar e di altri stati del Golfo Persico di rifornire di milioni di dollari il loro finanziamento mensile.
 Fonte: (Source: FARS News Agency) sul blog Counter PsyOps


Siria: Qatar in procinto di diffondere il falso  video "La caduta strepitosa" (ecco un'immagine del film)

di MKERone (co founder di CounterPsyOps)


Qui sopra c'è l'immagine che si sta diffondendo su Internet oggi.
Si tratta presumibilmente di un'immagine del dietro le quinte della prossima produzione del Qatar "The Fall Resounding". Capitemi, questi sono i video contraffatti e le false immagini che il Qatar ha registrato per essere poi visualizzate sui media di mainstream  corrotti, al fine che possano trasmettere la finta caduta del legittimo Governo siriano.
Come abbiamo precedentemente comunicato ci sono statidei rapporti che avvisavano il pubblico di una grande imminente produzione del Qatar, nello stile di Hollywood (anche un produttore sionista  di Hollywood si ritiene probabile che sia coinvolto in quest'operazione) che è costata all' illegittimo "emiro" 22 miliardi di dollari , (costo di produzione) per diffondere  false notizie sulla caduta Assad .
Come al solito, vi ringraziamo in anticipo per la condivisione di tali informazioni e vi invitiamo a che  la diffusione delle stesse sia ampia. Facciamo in modo (diffondendo la verità), che questo sia il nuovo trend e quindi sventiamo questo tentativo di disinformazione.
Fonte: CounterPsyOps

Articoli Tradotti da AMNOTYOURS


mercredi 30 mai 2012

Anna: Materials of our own independent investigation on houla


At the weekend May 25, 2012 at about 14.00 large militias attacked and captured the town of Al - Hula province of Homs. Al-Hula is divided into three regions: Dow village Tal, and Tal Kvarlahiya Dahab, in each nearly lived 25-30 thousand persons.

The town was attacked from the north-east, troops of bandits and professional mercenaries, up to 700 people. The militants came from the Ar-Rastan (Farouk Al-Syrian team free army led by a terrorist Abdul Razak Tlass, abput 250 persons) from the village of Akraba (led by the terrorist Yahya Al-Yousef), from the village Farlaha, joined by local gangsters, and from Al Hula. The city of Ar-Rastan was long ago left by almost all peacefull civilians. Now it's dominated by the Wahhabis who were from Lebanon, fueled with money and weapons by one of the main organizers of international terrorism, Saad Hariri, who heads the anti-Syrian political movement "Tayyar Al-Mustaqbal" ("Movement for the Future"). The road from Ar-Rastan to the Al-Hula runs through the Bedouin areas, government troops have little control, which made the attack militants in Al Hula was a complete surprise for the Syrian authorities.

When the rebels seized the lower blockhouse in the center of town (landmark - the tower water tower) and is located next to the local police department, they began to sweep all the families loyal to the authorities in neighboring houses, including the elderly, women and children. Whole families were killed of Al-Sayed family, including 20 young children and the family of Abdul Razak kind.

Many of those killed were "guilty" in the fact that dared to move from the Sunni version of Islam in the Shia. People are killed with knives and shot at point blank range. Then they killed people tried to present the UN and the international community as victims of the bombing the Syrian army, which traces were found.

The fact that the UN observers had heard at night in the Hotel Safir Homs city of artillery fire on the Al Hula, i see nothing but a silly joke to the UN Security Council. From Al Hula to Homs there are about 50 kilometers. What kind of tanks or guns, firing at Al Hula? Yes, at night in Homs until about 3 am, goes on intensive gunfire, including with heavy weapons. But, for example, on the night of Monday to Tuesday night shooting was due to an attempt to regain control of law enforcement for security corridor along the road to Damascus, Tarik Al-Sham.

By the way, information about our Russian militants (that arrived in Homs)came out (merged) in just a few hours after our arrival, and I think, not without the participation of observers ...

Inspecting the city of Al Hula it's impossible to find even one trace of any fresh destruction, bombing or shelling. Several times a day rebels attack the last remaining gunmen checkpoint at the entrance to Tal Dow . Militants used heavy weapons, there are active snipers from among professional mercenaries.
The purpose of provocation was the wrath and indignation of the international community and under pressure in order to speed up the adoption of UN Security Council resolution on Syria, that so want Western countries, opening the way the military aggression of NATO.

Note that time ago failed exactly a similar provocation, killing 49 militants and women and children in Shumar (Homs), organized before the Kofi Annan's visit. Previous provocation was immediately exposed as soon as it became known that the bodies of kidnapped earlier Alawite. This provocation is also found serious inconsistencies - the names of those killed were coming from loyal to the authorities, the absence of traces of bombings, etc. However, the "provocation" machine is running. Today, from NATO's countries come direct threats to Syria concerning bombing the country, a concerted expulsion of Syrian diplomats began...

Today, within the city of Al Hula there are no Syrian troops, but you can hear, nevertheless, regularly bursts of automatic fire. Moreover, it is unclear whether the militants are dealing with each other, or they are continuing in the physical cleaning of Bashar al-Assad supporters.

Militants opened fire on almost everyone who tries to get closer to the border town. In front of us the UN convoy was shoot and two armored UN observer jeeps were damaged, when they tried to drive up to an army checkpoint in Tal Dow.

A wounded soldier reported: "The next day, when UN observers came to us, and, as soon as they arrived at the check point, gunmen opened fire on the observers. And three of us were injured. One was wounded in the leg, the second - in the back, and I'm hip.

When observers arrived, they could hear a woman who was standing next to them and was crying, the woman stood and pleaded them to help her, to defend from the bandits. When I was wounded, observers saw as I fell, but none of them was helped me. Now our checkpoint no longer exists.
Peaceful civilians in Tal-Dow are already gone. There were only militants. The attitude of local people to us was excellent. They are very good to us, they called on the army to enter Tal-Dau. We were attacked by snipers. "
Unfortunately, many of militants are professional snipers.

Snipers kill each day up to 10 soldiers and policemen at checkpoints. However, before, daily casualties of law enforcement agencies in Homs were dozens (of victims). But, unfortunately, while we were still there, 10 am in the morning, six dead soldiers and policemen were taken to the morgue, . Most were killed by a shot in the head. And just at this early time of the day ...
So, in the early morning hours of May 29, these persons were killed by snipers:

1. Sergeant Ibrahim Halyuf
2. Sergeant Salman Ibrahim
3. The policeman Mahmoud Danaver
4. The soldier, Ali Daher
5. Wisam Sergeant Haidar

The name of the sixth dead soldier's could not be found out
Bandits shoot even on our group of journalists, although it was clear that this was this is was a common crew, consisting of unarmed civilians.
After praying time, at about 14-00, the 25th May, from the mosque side, Talha Saeed Fayez Al Iksh group, with provocative purposes, fired at a checkpoint with mortars and rocket-propelled grenades. The return fire hit the mosque and the first goal was achieved, so began a great provocation.
Then, two groups of militants led by terrorists, Nidal Al-Hassan Bakkura and the clan of Al Hallyaka supported by an upper unit of mercenaries attacked a checkpoint on the eastern outskirts of the city. At 15.30, the upper checkpoint was taken, and all the soldiers’ prisoners executed: to someone was cut the throat like they did with Sunni, someone was burned alive as Abdullah Shaui of Der-Zor.

During the attack on the upper check point in the east, fighters lost 25 people, the copses were lately submitted to the UN observers and included in the 108 civilians dead - pictured out as victims of the regime, allegedly killed by bombing and shelling of the Syrian army. As for the remaining 83 bodies, including 38 young children, they ware executed by militants because the families were loyal to the government of Syria.

Interview with a law enforcement officer: "My name is Al Khosa, I am a law enforcement officer. I served in the village of Tal-Dow, the district of Al-Hula, a province of Homs.
On Friday, our outpost was attacked by a large group of militants. There were thousands.
Q: How do you protect yourself?

Answer: With simple weapon. We had 20 people, we called support, and while it was coming to us went to us, I was wounded and woke up in hospital. The attackers were from the Ar-Rastan and Al-Hula. Insurgents control the Tal-Dau. They burned houses and killed entire families, because they were loyal to the government. Raped women and killed children. "

Interview with a wounded soldier: "I am Ahmed Mahmoud al Khali. I'm from the city Manbezh. Was wounded in Tal-Dow. I come from a support group that came to the aid of our comrades, who were standing at the checkpoint.

Militants destroyed two Bradley Fighting Vehicle and BRDM, standing at our checkpoint. We moved into Tal цшер еру BMP in order to pick up our wounded comrades from the checkpoint within the city. We drove them back to the BMP, and I remained in their place.

And after a while came UN observers. They came to us and we carried them in houses and homes were entire families and children were murdered. I saw a family, consisting of three brothers and their father in the same room. In another room we found dead young children and their mother. Yet there was another old man killed in this house. In total - five men, a women and children. This woman who was raped and shot in the head, it was me who covered her with a blanket.


And the UN commission had seen them all. They put them in the car and drove away. I do not know where they took them, but probably to bury. 

A resident of Tal-Dow that was on the roof of the police:
"On Friday afternoon I was at home. Hearing the shots, I came out to watch what was happening and saw that there were firing coming from the north side and directed to army check point location. When the army did not respond to them anymore, they began to approach the home, where, were subsequently killed by the family. They took women and children as human shields. And continued to fire at the checkpoint. When the army began to answer, they went back and fled. Then the army took the surviving women and children and brought them to a safe place.

"At the same time, Al Jazeera pictures were showing that the Army committed the massacre at Al Hula. In fact, they made a killing civilians and children in Al-Hula. The bandits did not allow anyone to carry out their work. They steal everything that comes to them on the way: wheat, flour, oil and gas. Most of the fighters come from the city of Ar Rostand. "
After they seized the city, they carried bodies of their dead fighters as well as bodies of people and their children they killed to the mosque. They carried bodies with KIA pickups.

By 8.00pm of 25th of May all corpses were already in the mosque. The next day at 11 o'clock in the morning, UN observers arrived in the mosque.
To exert pressure on public opinion and push for changes in the "necessary direction" of Russia's and China's positions, there have been prepared in advance texts and subtitles in Russian and Chinese languages, with the following content: "Syria - Homs - the city of Hula. A terrible massacre perpetrated by the Syrian regime of force against civilians in the town of Hula. Dozens of victims, and their number is growing, mainly women and children were brutally killed due to indiscriminate bombing of the CITY. " (here is left the author's edition - MM).

Two days later, on the 27th of May, when it was clear, from residents stories and videos, that the facts of shelling and bombing were not supported, the editorial staff of those bandits who edited videos decided to undergone a significant change. At the end of the text appeared this postscript: "And some were killed with knives."

Marat Musin, Olga Kulygina, Al-Hula, Syria

We'll put a link to the video at night.

this is the video:



thanks to Elena Stay Human for the english translation
source:http://maramus.livejournal.com/86539.html

lundi 9 avril 2012

Les bizarres divisions du monde arabe

Le fait que l'autorité nationale palestinienne (PNA) soit entre les mains de gens sans les compétences politiques nécessaires pour diriger le pays dans la lutte contre les envahisseurs sionistes, n'est pas une nouveauté. 
Exactement comment est également déterminé la nature réactionnaire du mouvement du Hamas, qui a donné un autre coup mortel à la cause du peuple palestinien, en retournant dans le lit de la rivière des « Frères musulmans » sous le parrainage  du Qatar et des États-Unis indirectement. Finalement ils sont tous d'accord (sauf le peuple bien sûr): ils veulent deux peuples, deux États.  Une formule indécente qui va décider la fin la résistance et qu'ira donner aux Palestiniens un petit camp de concentration où même l'eau potable ne sera pas garantie et au contraire aux Israéliens sera donnée la garantie de facer l'opinion publique mondiale sans les « J'accuse » des organisations humanitaires sur le traitement des Arabes. En face à cette catastrophe, le peuple palestinien ne peut plus compter sur sa classe dirigeante, corrompue et politiquement inappropriée. Une preuve encore de cet échec a eu lieu ce samedi 7 avril dernier, lorsque la conférence organisée par «Stato & Potenza» sur la question palestinienne et les ennemis internes et externes. 


Parmi les conférenciers il avait été invité S.E. HANI GABER, Consul de l'Autorité Nationale Palestinienne en Italie, qui a refusé de participer en raison de la présence dans la salle d'armoiries de la République de Syrie et du Mouvement de Résistance libanaise « Hezbollah ». Peut-être c'est possible que « son eminence », aurait il préféré une initiative basée sur la paix entre les Palestiniens et les Sionistes ? On parle de ces bouffonneries typiques de la gauche politiquement correcte (parrainée par Israël), où apparait  le drapeau israélite et le drapeau palestinien avec écrit un beau « Shalom »!, et aussi des nombreuses poignées de main et fausses sourires, et pour ça donc la mort des arabes peut elle continuer pas perturbée ?


Pourquoi s'embêter pour le drapeau de la Syrie et du Hezbollah ? Parce qu'ils sont les seuls, avec la République islamique d'Iran, à lutter vraiment contre l'entité sioniste, et si la Palestine sera un jour libérée il sera possible , grâce à cet axe politique et militaire. Les formations VRAIMENT résistantes tels que le Front Populaire Commande Général, d'Ahmed Jibril et le Djihad islamique, en sont parfaitement conscientes. Par conséquence, les représentants de l'Autorité Palestinienne n'acceptent pas la présence des Libanais, des Syriens et des Iraniens. Alors que nous n'accepterons  jamais de reconnaître Monsieur Gaber comme le représentant de la Palestine.  




source:http://www.statopotenza.eu/3162/le-strane-divisioni-del-mondo-arabo







Réunion-débat: « La Palestine entre ennemis internes et externes », Samedi 7 avril Brescia Italie



Haut-parleurs inclus :
DOTT. CARLO REMENY, Journaliste, directeur de l'Agence d'information Arabmonitor (http://www.arabmonitor.info/)
Il serait du intervenir S.E. HANI GABER, Consul de l'autorité nationale palestinienne en Italie
DOTT. ALESSANDRO IACOBELLIS, Stato & Potenza – Expert du Moyen-Orient
DOTT. ANDREA GIACOBAZZI, Auteur de livres historiques : “Il fez e la kippah” et “L’Asse Roma-Berlino-Tel Aviv”.
OUDAY RAMADAN, Communiste Italien-Syrien
MAHDI SASSO, de l’Asso. Islamique Imam Mahdi
Présente et modère, STEFANO BONILAURI


http://youtu.be/BHzkxahETSE

http://youtu.be/PjuRqbV4NkI

http://youtu.be/UQJ6b5PPDPU

http://youtu.be/OQPiOMZm8-4

lundi 12 mars 2012

Notizie menzogne sulla Siria - armi di guerra ed Al Jazeera


Un giornalista rifiuta di essere soldato  del diavolo sotto mentite spoglie così la lascia.

Traduzione di E.Scaglione

Esodo di al Jazeera: il canale sta perdendo personale per senso di colpa.

Il canale TV Al Jazeera  è afflitto da un forte numero di dimissioni. Dipendenti chiave nel suo ufficio di Beirut hanno riferito delle dimissioni dovute all'atteggiamento "parziale" in cui si è cristallizzata la rete televisiva.

Al Jazeera ha recentemente perso molti dei suoi dipendenti chiave nell'ufficio di Beirut: il Managing Director Hassan Shaaban si è dimesso, come il giornale libanese Al Akhbar ci ha riferito di domenica. a questo episodio sono seguite una serie di dimissioni dal personale d'ufficio (redazione) della televisione , tra cui Ali Hashem un corrispondente ed il produttore Mousa Ahmad.

Mentre poco si sa circa le dimissioni di Hassan Shaaban, un altro che ha abbandonato polemizzando sulla politica distorta del canale nel coprire la primavera araba – e soprattutto sugli eventi in Siria e in Bahrain- ci sono invece ulteriori informazioni riguardanti il corrispondente Ali Hashem.

Quest'ultimo rassegnò martedì scorso le sue dimissioni ed dal contenuto di emails trapelato attraverso il pirataggio compiuto dagli hacker siriani, ci ha mostrato la sua frustrazione sulle politiche del canale nel coprire gli eventi in Siria, il giornale libanese Al Akhbar ha citato una fonte nella stazione come stavamo dicendo.

"Puoi  controllare le emails che mandò alla sua collega, Rula Ibrahim, per conoscere come la sua posizione sia cambiata dopo che la stazione televisiva si rifiutò di mostrare le foto che aveva preso dei combattenti armati, che si scontravano con l'esercito siriano in Wadi Khaled. Invece [Al Jazeera] lo criticò  b accusandolo e definendolo uno shabeeh [e cioè un lealista regime], " ci ha riferito la fonte.

Il reporter è anche detto di essere stato imbarazzato di un rifiuto del canale di occuparsi della diffusione della rivolta in Bahrain. "[In Bahrain], ove stavamo assistendo alle immagini di un popolo che era macellato dalla 'macchina di oppressione del Golfo' per Al Jazeera, il silenzio era il nome del gioco," secondo la fonte.


Hassan Shaaban e Ali Hashem non erano gli unici impiegati di Al Jazeera sconvolti dalle politiche del canale televisivo in misura da essere pronti a dare le dimissioni. Nelle ultime settimane di è assistito anche alle dimissioni di Moussa Ahmad, produttore del canale a Beirut. Ahmad ha accusato di Al Jazeera di parzialità ed ha detto che il canale era totalmente ignorato il referendum sulla nuova costituzione in Siria.

Secondo la fonte del giornale, l'esodo del personale di Al-Jazeera è causato dal fatto che la maggior parte dei suoi giornalisti provengono da prestigiose scuole di giornalismo che insegnano di essere contro la segnalazione tendenziosa ed anche di vedere e trasmettere la verità autonomamente come giornalisti sul campo.

Il giornalista e autore Afshin Rattansi, che lavorava per Al Jazeera, ha detto a RT, che "purtroppo", il canale si è trasformato da essere il canale rivoluzionario della regione per apertura ad diventare una voce unilaterale assumendo la posizione del governo del Qatar contro Bashar al-Asad.

"È molto preoccupante di sentire come Al Jazeera stia diventando adesso questo giocatore disonesto regionale per ciò che concerne la politica estera, nello stesso modo che alcuni attribuirebbero polemicamente alla BBC e come altri ancora sono stati per decenni," ha detto. "Se  Al Jazeera Arabic ha l'intenzione di prendere una posizione di guerra simile a quella del governo del Qatar, questo sarebbe folle ."

"C'è il coraggio di questi giornalisti, tuttavia, nel dire «Guarda, questo non è il modo in cui noi dovremmo coprire l'informazione su questo argomento. Ci sono elementi di Al-Qaeda là,'"Rattansi ha concluso. "Il modo in cui Al Jazeera Arabic ha coperto l'informazione sugli eventi della Siria è completamente unilaterale".

I giornalisti e l'attivista pacifista Don Debar, che ha anche avuto ad Al Jazeera esperienze lavorative, ci ha confermato che la stazione televisiva è stata pesantemente indirizzata e diretta dal governo del Qatar nelle sue politiche.

"E che è in corso dal mese di aprile scorso del 2011," ha detto Debar a RT. "Il capo dell'ufficio di redazione a Beirut ci ha lasciato, molte altre persone si dimettono a causa della parziale copertura dell'informazione sugli eventi e l'indiscutibile ingerenza del governo nel dettare ai giornalisti la politica editoriale prima sulla Libia ed in questo momento Siria."

fonte:Al Jazeera exodus: Channel losing staff over ‘bias’

samedi 3 mars 2012

Syrie: Briser la couverture de mensonges qui ont imprégné nos médias de masse

Entrevue à Ouday Ramadan, qui était en Syrie avec une délégation italienne en novembre dernier, et qui a échappé à une tentative d'assassinat de la soi-disant « armée syrienne libre. »


par Giovanni Sarubbi


Nous interrogeons aujourd'hui sur la question syrienne que nous traitons maintenant depuis plusieurs mois, Ouday Ramadan, syrien et italien par l'adoption. A 47 ans et il vit en Italie depuis le 1986. Il n'est pas parmi les opposants du gouvernement, El-Assad. Il a également eu des accrochages avec certains membres de la famille Assad qui l'ont amené à quitter la Syrie. Mais il n'est pas devenu un opposant au gouvernement syrien qu'il voit sûrement mieux que le système capitaliste occidental dans son pays. Ouday Ramadan est maintenant communiste, il a vécu au Liban où il a participé à la lutte armée qui dans ce pays a eu lieu.  Il ne connait pas ni Mohamed Nour Dachan, délégué de l'Italie de la Coalition syrienne au soutien de la révolte en Syrie , ni Ossamah Al Tawil, membre du Comité exécutif de la Coordination National syrienne pour le changement démocratique que nous avons déjà interrogés sur la question syrienne. Voici le texte de l'interview que nous avons publié et qui a, comme toujours, le seul but de fournir un point de vue différent, toujours importante pour ceux qui cherchent à comprendre les événements nationaux et internationaux notamment, et aussi d'autres nouvelles et d'informations sur l'affaire syrien, avant qu'il soit trop tard. Les nouvelles de qui sont remplis nos journaux n'e sont guère rassurantes.  Les grandes puissances, sauf la Chine et la Russie qui ont opposé le veto aux Nations Unies pour empêcher le début d'une autre guerre, comme c'est arrivé récemment en Libye, donnent un signe de ne pas vouloir poursuivre de quelque façon le règlement pacifique des différends internationaux. Raison de plus pour la quelle nous avons le droit de comprendre ce qui se passe en Syrie et de demander le respect de la souveraineté de toutes les peuples, comme c'est prescrit par la Charte des Nations Unies. Donc que la voie Pacifique ait préséance sur la guerre. Pour ça et seulement ça, nous travaillons.


À quel groupe appartenez-vous ? Avez-vous aussi une partie de l'opposition syrienne en Italie ? Quoi proposez-vous ? 

Je ne suis pas un adversaire du gouvernement légitime. Je suis venu de la Syrie en 1983 après une âpre lutte contre Rifaat Al Assad, oncle de l'actuel président, qui est actuellement en exil. Je suis né et et j'ai grandi au Liban. J'ai été avant sympathisant du Parti socialiste National syrien (PSNS) (qui n'a rien à voir à avec le parti Nazis), et après je suis entré dans le Parti communiste libanais, avec les quel j'ai participé à la lutte armée au Liban. Je suis en Italie depuis  le 1986 et j'ai été pendant 15 ans à un conseiller communal d'une petite ville en Toscane. En 1994, je suis rentré en Syrie. je ne suis pas baathiste mais je défend le régime parce qu'il est séculier et même socialiste alors,  c'est à l'épée qui je le défend. Comme dans tous les pays, il y a des problèmes, mais aucun qui était entrain de laver un enfant sale il aurait jeté lui avec l'eau sale du bain. En Syrie, il y avait et il y a corruption, mais le régime socialiste doit être maintenu et défendu. Pour moi, le pire état socialiste est toujours mieux que le meilleur état capitaliste.



Sur la situation en Syrie,on lis plusieurs des nouvelles, souvent contradictoires, beaucoup d'entre eux ouvertement inventées comme si il y avait un régie cachée derrière. De votre point de vue il se passe quoi en Syrie ?

Depuis le 31 octobre au 10 novembre, j'étais en Syrie avec une délégation. J'ai également fait une intervention lors d'un événement qui a été filmé et diffusé en direct sur par la télévision syrienne (que vous pouvez voir ici) J'ai été à Homs et j'ai survécu à une attaque de la soi-disant « armée syrienne libre. » Il y avait avec nous une équipe de tournage indépendante qui a tournées  38 heures de séquences vidéo. Nous avons voyagé entre la longueur et la largeur de la Syrie, et nous avons noté la présence des groupes armés, formés par les forces de la Fraternité islamique (la soi-disant "armée syrienne libre »), qui est financé par Erdogan (Turquie) par le Qatar et par le groupe libanais Hariri futuriste, qui sont un groupe de la droite ultra capitaliste.


D'où vient donc la crise actuelle

La crise actuelle n'est pas la fille d'aujourd'hui. Le projet est en cours depuis le 1996 et est l'alternative à la la guerre directe qu'Israël a fait en 2006 en attaquant le sud du Liban. La guerre a été remplacée par la subversion interne et en finançant et en armant les groupes des opposants pour déstabiliser et au bout de conquérir le seul État socialiste dans la région. Elles ont été utilisés et déformées même les soi-disantes  révolutions arabes . Rien ne s'oppose aux soulèvements populaires, mais ils sont mal terminés. En Tunisie, où régnait Ben Ali, célèbre collaborateur de la CIA et en Égypte, où il régna également Mubarak putain américaine , ils y sont maintenant au sein du gouvernement, les mouvements islamiques. Dans ces pays ils y sont des millions de personnes qui vivent avec moins de 1 dollar par jour, seulement en Égypte ils y ont étés 40 millions , qui ont donné leur vie en 2008 pour la révolution du pain. En Syrie plutôt le socialisme est forte et est présent et donc c'est pour cette raison qu'on veut le conquérir. C'est le seul pays qui fournit des soins de santé gratuits et une libre  éducation pour tous. Les étudiants peuvent aller à l'étranger pour étudier au détriment de l'État. Tous les résidents sont garantis gratuitement des toutes sortes de produits de première nécessité, y compris de 1000 litres de diesel par an. La critique à El-Assad, qui on devait faire et qui n'a pas été faite est qu'il a accepté le FMI et a introduit en Syrie en 2005 la Bourse des valeurs .  Lorsque il a  commencé à la situation actuelle de crise, comme communiste, je suis allé en Syrie afin de comprendre ce qu'il se passait et j'ai pu voir que la révolte a commencé dans les zones toutes pleines de fondamentalisme religieux de matrice islamique. La soi-disante révolte touche quatre villes, qui sont la Dara, Hama et , Idlib et Homs et la dernière, à l'exclusion des zones où ils y sont des Alaouites des sunnites des chrétiens orthodoxes et des catholiques. La révolte est de couleur fondamentaliste et religieux : ils veulent introduire la charia islamique dans le pays. Il s'agit des villes situées au long des frontières avec la Jordanie ,le Liban et  la Turquie et donc elles sont facilement accessibles par l'extérieur du pays.



Sur quelle base votre allégation sur l'intervention étrangère en Syrie ? 



En Syrie ils ont été capturés bien 47 officiers turcs. Ils ont également été capturés des officiers français, dont un Colonel et quelques militaires britanniques.  Mais ils y sont aussi des groupes du Liban contrôlés à distance par les USA et la France. Il ne s'agit n'est pas d'un soulèvement populaire, mais d'une Subversion externe conduite par Erdogan et les pétro-monarchies du Golfe Persique les quelles, sans avoir même une Constitution et une vie démocratique dans leur propre pays, elles ont inventé les défenseurs de la démocratie en Syrie. Qu'il suffise de dire que l'émir du Qatar a emparé le pouvoir dans son propre pays par l'arrêt de son père et en emprisonnant plusieurs de ses frères. C'est comme si vous mettez une prostituée à donner des conférences sur la chasteté. Ils parlent de démocratie en Syrie mais ils ont étés eux à réprimer le soulèvement du Barehin.

Sont crédible ou pas les agences de presse basés à Londres par les quelles et exclusivement elles puisent tous les médias occidentaux ? Qui est réellement derrière ces organismes d'information ? 

La crédibilité de ces agences ce n'est rien, elles sont des pures et simples manipulatrices de la réalité.  Je suis en possession de milliers de faux films, créés artistiquement par les sets d'al Jazeera ou d'autres radiodiffuseurs contrôlées par les pétro-monarchies du golfe Persique qui inventent de nouvelles des événements jamais avérés. Et ils y sont bien plus de 60 radiodiffuseurs au monde qui retransmettent ces fausses nouvelles sur tout ce qui concerne la Syrie comme la CNN ou tous les radiodiffuseurs européens, y compris ceux de l'Italie. Ils existent  des films de morts rempli de sang au ketchup assassinés qui en suite, après la récitation, ils s'élèvent. Ils existent des vidéos d'ambulance faussement affectées par l'extérieur , ou ils y sont des films qui montrent la frappe un avion russe de la guerre en Tchétchénie présentés comme si il s'était passé en Syrie. Il est un où vous voyez même la date de la vidéo qui est le 6 août du 2006. Ils existent des photos d'enfants extraits par les décombres, mais ou ils ne semble ne pas d'avoir subi le choc de ceux qu'on trouve vraiment dans des telles situations. En bref, il s'agit des faux films. Ils ont partagé de tout,mais ces sont des mensonges. En Italie tous les médias continuent à interroger l'opposition syrienne des militants vivants à Bologne et à Milan sans un contradictoire. Je les ai personnellement mis au défi d'une confrontation publique mais jusqu'à présent personne n'a voulu accepter la comparaison avec moi. Les images réelles, celles de la purification ethnique menée par l'opposition aucun ne les  montre. Il n'y a un des 320 soldats massacrés par les rebelles à Idlib entre juin et juillet du 2011.Et ils sont tués des chrétiens , des Druze et des alaouites car ils sont considérés comme mécréants par les fondamentalistes salafistes.

Quel est le rôle des religions dans la Syrie ? 

La Syrie a toujours été une région où la liberté religieuse et la tolérance ont été une constante de la vie sociale. La chose plus la plus belle que j'ai vu en Syrie c'est de voire partout l'icône de Notre Dame placée à côté de celle du croissant. Les mosquées et les églises sont presque toujours proches et en Syrie ils coexistent pacifiquement bien plus de 53 ethnies et de religions. Les 40 % de la population est de religion sunnite, les autre 60 % est formé par une série de minorités religieuses. Environ sur 23 millions d'habitants les alévis (la confession religieuse du Président al-Assad) sont 8 millions ; Les chrétiens sont 2 millions ; les ismaélites sont 1 millions ; les Druzes sont 1, 5 millions ; Ils y sont 800 000 d'Arméniens, 1 millions sont le charcasi, 800 000 les ashuri ; 600.000 sciites ; mercedita 1,2 million les mercedites qui sont une branche chiite ; 1 million sont les Kurdes. Dans le 40 % des sunnites, il y a une minorité de salafistes sunnites qui sont contre Assad.  Toutes les religions ont le droit de pratiquer leur culte et leurs fonctions religieuses. Aujourd'hui ils existent au contraire des religieux qui ont commencé à faire un nettoyage ethnique. Il y a un de ces chefs rebelles en qui se trouve en Arabie saoudite, qui est appelé Arhurar, qui incite au massacre des Alaouites et des chrétiens en les appelant des collaborateurs du régime. Il a dit « nous vous mettrons dans le hachoir à viande et nous vous donnerons nourrir aux chiens. » La population syrienne s'oppose à des guerres de religion, guerre qui est maintenant importée de l'extérieur.


Ils y sont des raisons économiques pour justifier la crise actuelle ? Quelles sont les raisons qui poussent les grandes puissances, principalement les États-Unis, à fomenter la guerre ? Des raisons géo-politiques ou bien économiques ? 

La crise n'est pas éclatée pour des raisons économiques comme celle ci qui est en cours dans les pays occidentaux. Elle a des raisons d'être économiques qui viennent des grandes puissances parce qu'il y a deux ans qui a été découvert en face de la côte syrienne, une source importante de gaz méthane. Le grand chaos que font les grandes puissances (les États-Unis et la France en particulier) est pour piller ces dépôts. En outre, la Syrie est un lieu de grande importance géo-stratégique et politique. C'est un bastion anti-impérialiste et elle soutien la résistance palestinienne. Je tiens à rappeler qu'il y a un million de réfugiés palestiniens qui ont les mêmes droits à l'égard des Syriens en Syrie. Le même se produit avec les réfugiés libanais et 3 millions de réfugiés iraqiens, tous avec des droits égaux comme citoyens syriens. Les réfugiés palestiniens ont aussi une personnelle armée pour la libération de la Palestine.

Comment juge tu le choix récent du Hamas de supprimer l'appui au gouvernement syrien ?

A l'origine de ce choix, il y a l'initiative du Qatar qui a payé au Hamas 250 millions dollars. Ils se sont vendus pour de l'argent. Le Qatar a dit qu'il dépensera beaucoup d'argent pour renverser le régime syrien.

Le Conseil National syrien dit de représenter l' 80 % de la population syrienne. Est-ce que c'est vrai ou pas ? Et par les quelles forces politiques et sociales se compose  le CNS ? 



Mais le quel consensus ? S'ils avaient un consensus de l' 80 %, comme ils disent, ils auraient déjà étés au pouvoir. On parle de l'Armée syrienne libre comme d'une armée composée de soldats qui auraient quitté l'armée pour ne pas être forcés à tirer sur les gens. Je les ai défies à me donner prénoms et noms, mais ils ne m'ont pas indiqué même un.  Ils ont cité un ancien employé du ministère de la défense qui a échappé à Dubaï, car il était recherché pour corruption et qui est apparu sur Al Jazeera présenté comme un fonctionnaire du ministère, mais c'est un simple employé. Nous nous connaissons en Syrie. S'ils avaient un 80 pour cent comme pourrait il Assad rester en Syrie ? La vérité est que, à Damas et Alep, il y a chaque semaine des millions de personnes dans les rues à soutien d'Assad.  Moi même j'ai été témoin direct en ayant participé, comme j'ai déjà dit, à un de ces événements et en ayant eu l'occasion de parler comme un représentant de la délégation italienne. Mais les journalistes italiens disent que ces vidéos sont fausses. La vérité devient mensonge donc et vice versa.

Est ce que le Gouvernement d'Assad est une dictature qui viole systématiquement les droits de l'homme ou pas ? 

Cette déclaration, comme je l'ai dit, est basée sur des films fausses. Nous devons nous demander pourquoi les journalistes occidentaux ne vont pas en Syrie en  prèferant au contraire de nous vendre comme bonne marchandise la pacotille de Al Jazeera. Ce n'est pas vrai que le gouvernement syrien ne le fait pas entrer. J'ai aussi dit que je suis disponible pour les accompagner personnellement. Et aucun d'eux ne parle de la relation des observateurs internationaux de la Ligue arabe (à lire ce rapport, cliquez ici) qui dit des choses très précises sur ce qui se passe réellement en Syrie. Nous comptons au contraire sur des gens comme ce tel Lorenzo Trombetta, qui envoie des rapports complètement inventés par Beyrouth.

Que pensez-vous de la Constitution au sujet de la quelle a récemment eu lieu le référendum ? 

Je suis d'accord sur certaines choses sur les autre non pas du tout. Je ne suis pas d'accord avec, par exemple, la clause qui réserve seulement à un musulman la présidence de la République. Exactement comment je ne suis pas d'accord sur l'introduction de la charia islamique dans la société syrienne. Nous devons séparer, comme il était jusqu'à présent, l'état par les religions. Ce sont des erreurs qui j'espère ils seront corrigés pendant l'année et demi que ce Parlement aura à sa disposition pour approuver la Constitution définitive. Assad a probablement succombé à des pressions mais j'espère qu'on réussira à y remédier.

Voici l'entrevue que nous avons réalisé avec Ouday Ramadan. Il a également fourni un certain nombre de liens sur le fausses vidéos ou des démonstrations à l'appui de Assad ignorées par la presse occidentale. Je vous les propose ici afin que tout le monde peut soigneusement évaluer autant d'informations qu'il soit possible sur un affaire qui si il ne s'ira briser cette couverture de mensonges qui ont imprégné nos médias de masse, menace de ramener notre pays à nouveau dans la guerre et il sera la sixième fois en total au mépris de notre Constitution.


Édité par Giovanni Sarubbi - directeur du site de www.ildialogo.org

Liens : 

Entretien avec le Secrétaire du Parti communiste syrien qui soutient le gouvernement fusionne Assad et même les ministres. (lire ici) 

Une vérité sur la crise syrienne qui n'aime pas l'Occident. Lire ici 

Ouday Ramadan : lettre ouverte au procureur d'El-Assad. Lire ici 
3 novembre 2011 Délégation italienne parle au peuple syrien. Voir le film ici 

Démonstrations à l'appui de Assad. Voir le film ici pour d'autres articles sur la Syrie, voir la section de notre site Web NO GUERRA

Pour d'autres entretiens  sur la Syrie, cliquez sur le lien suivant : 
ici pour l'interview de Mohamed Nour Dachan et cliquez ici pour l'entrevue avec Ossamah Al Tawil