mercredi 7 mars 2012

Perché difendere Assad significa difendere la Palestina

di Amal Saad-Ghorayeb


A tutti i pro-oppositori che usano la Palestina come strumento per legittimare l'Alleanza (destinata o no) con Israele e l'imperialismo sulla questione della Siria: l'opposizione e molti intellettuali "terza via (di Centro)" sembrano sviluppare un acuto caso di amnesia per quanto riguarda la posizione salda degli al-Asad (soprattutto Bashar) sui diritti della Palestina e degli arabi. Essi ci rimandano ai tardi anni 70 e 80, sotto la guida di Hafez ed estrapolano da quel periodo l'attuale posizione strategica del regime ed il valore dalle alleanze (nel senso collaborativo) della resistenza.
Guardano alla manovra diplomatica che Assad ha fatto affrontando l'Occidente ed la interpretano male come se fosse un un segno della sua apparente disponibilità a trattare , stabilito il giusto prezzo; essi piagnucolano sull'inerzia militare dell'esercito siriano a proposito del Golan mentre dimenticando quante truppe la Siria ha perso in Libano durante l'invasione israeliana del 1982 e si sorvolano su come le forze armate convenzionali della Siria competano pari forze con Israele.

È interessante notare, queste stesse persone non si rendono conto che i vincoli imposti dalla realtà politica e geo-strategica hanno neutralizzata l'attività della resistenza di Hezbullah dal 2006, anche se il territorio libanese rimane occupato. E come alla Siria, Hezbollah ha anche impedito ad altri gruppi canaglia di attaccare Israele per privarla di un pretesto per invadere di nuovo ( il Libano ). Hamas e la Jihad islamica hanno fatto lo stesso in Palestina. Questo fa di loro forse tutti dei traditori? Questo tipo semplicistico ragionamento viene utilizzato come una sorta di copertura morale per gli oppositori che francamente non privilegiano la Palestina assolutamente o meglio non hanno mai fatto niente per cominciare ad interessarsene.

Per quanto riguarda i tipi di "terza via (di Centro)", questo argomento è privo di ogni pensiero strategico e della considerazione, (analisi critica) delle realtà sul terreno. Se Assad era un tal affarista perché sarebbe stato sotto pressione costante, attraverso sanzioni e isolamento per oltre un decennio? Come Seyyid [capo di Hezbollah, Nasrallah] ci ha suggerito, bisogna guardare l'immagine grande ( in senso ampio ) per le risposte: l'assistenza politica e militare del regime ai movimenti di resistenza (così come la sua alleanza con l'Iran) è la risposta. Abbiamo bisogno solo di gettare un occhio, sui regimi repressivi e religiosamente bigotti della moderazione araba per trovare la prova di come sia in realtà la vera sottomissione agli Stati Uniti e Israele e di come questa stessa ripaghi in senso di stabilità del regime. Almeno fino ad adesso comunque...

"Perché lo stato siriano non è stato Pro-Palestina? Perché Assad non è entrato in guerra con Israele per le alture del Golan?? Perché è come per Cuba, che rischierebbe la sua rivoluzione se andasse in guerra contro gli Stati Uniti per la baia di Guantanamo. Siate realisti ."- Salvatore Giametta -



Aucun commentaire:

Enregistrer un commentaire