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jeudi 26 juillet 2012

Iran. Eseguita impiccagione di Majid Jamali Fashi -l'agente del Mossad- per l'assassinio dello scienziato nucleare

(Reuters) - l'Iran ha impiccato un uomo che ha detto di essere un agente dell'agenzia di intelligence israeliana Mossad che è stato condannato per aver ucciso uno dei suoi scienziati nucleari nel 2010, ce l'hanno riferito i media dello stato martedì.
Teheran ha accusato Israele e gli Stati Uniti dell'assassinio di quattro scienziati iraniani dal 2010 allo scopo di sabotare il programma nucleare dietro cui secondo i sospetti dell'Occidente si nasconde il tentativo dell'Iran di sviluppare la sua capacità di possedere armi nucleari.
Mentre Israele ha rifiutato di commentare gli omicidi, considera ancora il programma nucleare iraniano come una minaccia esistenziale ed ha minacciato un'azione militare contro Teheran. Washington ha negato un qualsiasi ruolo negli stessi degli Stati Uniti.
Ventiquattro anni, Majid Jamali Fashi è stato impiccato nella prigione di Evin di Teheran dopo essere stato condannato a morte nell'agosto dello scorso anno per l'assassinio di Massoud Ali-Mohammadi, l'agenzia iranianadi informazione di stato ha citato l'ufficio del procuratore centrale come la fonte che lo avrebbe riferito. Ed disse che Majid aveva confessato il delitto.
Ali-Mohammadi, è stato ucciso nel gennaio 2010 quando una bomba telecomandata collegata a una moto fuori della sua casa a Teheran esplose uccidendolo.
Masoud Ali-Mohammadi lo scienziato nucleare vittima dell'attentato del 2010
Il rapporto di martedì riporta che Fashi aveva confessato i suoi viaggi a Tel Aviv per ricevere una formazione dal Mossad prima di tornare in Iran per programmare l'assassinio.
Un portavoce dell'Organizzazione dell'energia atomica iraniana ha detto che al momento del suo omicidio  Ali-Mohammadi, 50 anni, professore universitario di Teheran, non era coinvolto nelle sue attività di ricercatore.
L'attacco più recente contro uno scienziato iraniano si è verificato nel mese di gennaio scorso. Mostafa Ahmadi-Roshan - un vice direttore dell'impianto di arricchimento dell'uranio di Natanz - è stato ucciso quando una bomba magnetica è stata piazzata sotto il suo veicolo ed è stata fatta esplodere.
Israele ha assunto una politica per la quale ha deciso di non commentare le accuse, ma una fonte anonima israeliana ha detto in precedenza gli omicidi che gli omicidi alla luce del giorno  provocato panico nei colleghi superstiti e generano un fenomeno che i veterani del Mossad soprannominano "defezione virtuale" che dovrebbe ostacolare il progresso tecnologico nucleare dell'Iran.
Il mese scorso, alcuni funzionari dell'intelligence iraniana hanno dichiarato di aver arrestato 15 persone che hanno definito la "rete principale di terrorismo e sabotaggio , con collegamenti con il regime Sionista". Il gruppo aveva complottato di assassinare uno scienziato iraniano a febbraio scorso, hanno dichiarato le autorità .
Alcuni funzionari iraniani hanno anche accusato Israele di infiltrarsi nelle zone di confine con l' Azerbaijan per organizzare i loro attacchi contro la Repubblica islamica.
Rapporti non comprovati nei media iraniani all'inizio di questo mese hanno dichiarato che Israele ha esortato il trasferimento di 1.200 membri del gruppo dei ribelli iraniani in esilio dell'Organizzazione Mujahideen Khalq (MKO) dalla loro base in Iraq verso l' Azerbaigian.
Alla fine dell'anno scorso Israele ha preso le distanze dagli sforzi del MKO perché fossero rimossi dalla lista nera dei terroristi compilata dagli Stati Uniti, affermando che non fosse vero il fatto di aver ritenuto gruppo come "una risorsa".
L'Iran nega le accuse occidentali sul fatto che il paese stia cercando di sviluppare una capacità nucleare militare, ma le grandi potenze stanno spingendo Teheran a diventare più trasparente e cooperativo prima dei colloqui a fine mese.
Israele dice che potrebbe attaccare l'Iran se si ritenesse che questo è l'unico modo per impedirgli di ottenere armi nucleari.
Il Ministro degli Esteri britannico William Hague questo Lunedi ha avvertito che l'Unione europea imporrebbe sanzioni più dure contro l'Iran, se omettesse di adottare misure concrete per fugare le preoccupazioni internazionali sul suo programma nucleare.
Fonte: Reuters


ILPROCESSO 

$120.000 Dollari da agenti del Mossad israeliani per uccidere uno scienziato iraniano. Video

IRAN: Agosto del 2011





Una sessione formale nella Corte rivoluzionaria di Teheran; seduto come imputato c'è Majid Jamali Fashi un uomo noto all'intelligence iraniana come l'elemento chiave nell'assassinio del più importante scienziato nucleare iraniano, il Professor Masoud Alimohammadi nel 2010. 
Majid Jamali Fashi
 La sessione è stata tenuta in presenza di giornalisti internazionali e familiari della vittima. 
 Jamali, che si è presentato come un affiliato al servizio di intelligence israeliano Mossad, ha detto giudice Salavati che prima del tentativo di assassinio ha tenuto riunioni con numerosi agenti del Mossad in Turchia, nella Repubblica di Azerbaigian, in Thailandia, in Armenia,in  Australia e ad Israele. Ha anche affermato di avere subito un lavaggio del cervello durante i suoi corsi di formazione. 
Jamali, ha detto di aver ricevuto 120 mila dollari da agenti del Mossad in pagamenti separati, per effettuare l'attacco. Ha anche parlato dei suoi corsi di formazione in Israele. 
Jamali sta affrontando delle accuse con una contropartita di pena forse tra le più pesanti previste in termini di diritto penale dell'Iran. 
l'accusa di Inimicizia con Dio e quella di diffondere corruzione sulla terra per spionaggio e assassinio, ricevendo fondi illegittimi da nemici stranieri dell'Iran, quella distruzione di proprietà privata nel suo gesto di piazzare una bomba abbastanza potente da uccidere 300 persone in una zona residenziale ed anche quella di possesso di droghe illecite. 
Dopo le dichiarazioni di Jamali, la vedova del Dr. Alimohammadi è comparsa davanti al giudice. Lei ha chiesto giustizia e richiesto l'esecuzione di Majid. 
 Nel gennaio 2010 professore Masoud Alimohammadi un esperto di fisica teorica fu ucciso da una bomba piazzata dentro una moto parcheggiata accanto alla sua auto a nord di Teheran. L'intelligence dell'Iran ha detto che lo stile dell'assassinio era simile a quelli del Mossad. Mesi più tardi l'attentatore fu arrestato e confessò dettagli sul suo attentato alla TV nazionale
Gli esperti dicono che  probabilmente dovrà affrontare la sentenza che chiede per lui la pena capitale

Tradotto da  Amnotyours

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mercredi 25 juillet 2012

La Kodmani portavoce del Consiglio Nazionale Siriano vi spiega perché la sua "Rivoluzione" è così Ziofriendly - video


Questo è un pensierino che dedico a tutti i denigratori della contro-informazione sulla crisi siriana che sostengono di essere pro-Palestine e che inzaccherano i loro bloggucci di insulti ed accuse infondate di appartenenze pretese alla destra, come all'estrema sinistra e chi più ne ha più ne metta, destinati chiunque dissenta con la loro versione atlantista dei fatti.
E lo faccio di cuore, senza neanche la pena di citarli, perché alcuni di loro hanno anche la pretesa di partecipare a missioni per rompere l'assedio di Gaza ed altri ancora sono promotori del BDS Boycott Disinvestment and Sanctions contro le politiche israeliane di occupazione. E lo faccio soprattutto anche senza rancori, ma solo perché è ora che si assumano la responsabilità di una presa di coscienza di chi siano divenuti i fanti, ignari, (o meno) ed i burattini.
Cari ragazzi e meno giovani attivisti pro-Palestine, quando vi si mostra e non è questo il solo esempio, che le vostre fantasie rivoluzionarie sono al servizio di Israele, come del Golfo e degli Stati Uniti non si parla di sciocchezze, ne di complotti ma di una realtà di cui. malgrado l'infrangersi delle vostre romanticherie sulla Primavera Araba, dovete prendere finalmente atto.
Buona Visione dunque e soprattutto Buona Riflessione e Buon Esame di Coscienza.

La  Kodmani portavoce del CNS Consiglio Nazionale Siriano, presente a due conferenze Bilderberg l'ultima del 2012 parla ascoltatela dire che non si deve boicottare Israele... Poi vi chiederete perché i "rivoluzionari" siriani sono così Ziofriendly ... Qui troverete la risposta.




Per sapere chi è questa signora vi cito un'estratto di questo articolo del Guardian che avevo precedentemente tradotto

Amnotyours
Bassma Kodmani
Bassma Kodmani del Consiglio nazionale siriano. Fotografia di: Carter Osmar
Ecco Bassma Kodmani, vista lasciare quest’anno la conferenza Bilderberg a Chantilly, in Virginia.
La Kodmani è un membro dell’ufficio esecutivo e responsabile degli affari esteri, del Consiglio Nazionale Siriano. La Kodmani è molto vicina al centro della struttura di potere del CSN, ed è uno dei portavoce più rumorosi del Consiglio. “Nessun dialogo con il regime al potere è possibile. Possiamo solo discutere su come passare a un sistema politico diverso”, ha dichiarato questa settimana. E qui in questo passo in cui lei è, citata dal notiziario dell’AFP dichiara: “Il prossimo passo deve essere una risoluzione ai sensi del capitolo VII, che consente l’utilizzo di tutti i mezzi legittimi, inclusi mezzi coercitivi, l’embargo sull’importazione di armi, nonché l’uso della forza per obbligare il regime ad accondiscendere con noi. “
Questa affermazione si traduce nel titolo “I Siriani chiedono i peacekeepers dell’ONU armati” (dell’australiano Herald Sun). Quando ci si appella ad un’azione militare internazionale su larga scala , ci sembra ragionevole chiedersi: Ma chi è, con esattezza, che sta facendo appello per la stessa? Possiamo dire, semplicemente, “un portavoce ufficiale del CSN”, oppure possiamo guardare un po ‘più da vicino.
Quest’anno è stata la seconda conferenza Bilderberg della Kodmani. Nel corso della conferenza 2008, La Kodmani è stato messa in lista come francese, ma nel 2012, la sua “francesità” era venuta meno e lei era stata contrassegnata semplicemente come “internazionale” – perché la sua patria era diventato il mondo delle relazioni internazionali.
Qualche anno fa, nel 2005, la Kodmani stava lavorando per la Fondazione Ford al Cairo, dove era direttrice del loro del programma di controllo e cooperazione internazionale. La Fondazione Ford è una grande organizzazione, con sede a New York, ed in cui già allora la Kodmani era arrivata abbastanza alto. Ma la stessa stava per per fare un gran balzo in avanti, (in senso di carriera).
Nello stesso periodo, nel mese di febbraio del 2005, le relazionidegli Stati Uniti con la Siria crollarono, ed il presidente Bush richiamò in sede il suo ambasciatore da Damasco. Un sacco di progetti dell’opposizione risalgono proprio a questo periodo. “Il denaro degli Stati Uniti per le figure dell’opposizione siriana ha cominciato a scorrere a fiumi sotto la presidenza di George W. Bush, dopo che lui ebbe congelato effettivamente i legami politici con Damasco nel 2005“, scrive il Washington Post.
Nel settembre del 2005, la Kodmani fu nominata direttore esecutivo della Arab Reform Initiative (ARI) – un programma di ricerca avviato dal potente gruppo di pressione degli Stati Uniti, il Council on Foreign Relations (CFR).
Il CFR è un elite degli Stati Uniti un thinktank della politica estera, e l’iniziativa Arab Reform è descritta sul suo sito web come un “CFR Project“. Più specificamente, l’ARI è stata avviata da un gruppo all’interno del CFR chiamato “US / Middle East Project” – un corpo di diplomatici di alto livello, di funzionari di intelligence e di finanziatori, di cui l’obiettivo dichiarato è di effettuare un “analisi delle politiche regionali ” in ordine di “prevenire i conflitti e promuovere la stabilità dei paesi arabi “. Il progetto US / Middle East persegue questi obiettivi sotto la guida di una commissione internazionale presieduta dal generale (in pensione), Brent Scowcroft.
 Brent Scowcroft (presidente emerito) è un ex consigliere della sicurezza nazionale del presidente degli Stati Uniti – ha assunto il ruolo di Henry Kissinger. Seduto al fianco di Scowcroft nel consiglio internazionale è il suo compagno geo-stratega, Zbigniew Brzezinski, che gli succedette come consigliere per la sicurezza nazionale ed anche Peter Sutherland, presidente della Goldman Sachs International. Così, come già nel 2005, risulta che un ala istituzionale di alto livello dell’ intelligence e bancaria occidentale seleziona la Kodmani per eseguire un progetto di ricerca in Medio Oriente. Nel settembre dello stesso anno, la Kodmani fu nominata direttore del programma a tempo pieno. In precedenza nel 2005, il CFR assegnò il “controllo finanziario” del progetto al Centre for European Reform (CER). Per la sopraggiunta nello stesso degli Inglesi.
Il CER è supervisionato da Lord Kerr, vice presidente della Royal Dutch Shell. Kerr è un ex capo del servizio diplomatico ed è un consulente senior presso la Chatham House, (un un thinktank vetrina dei migliori cervelli dell’ estabishment diplomatico britannico).
Il responsabile, giornalmente,del CER è Charles Grant, un ex redattore in materia di difesa dell’ Economist, e oggi membro del Consiglio europeo per le Relazioni Estere, un “thinktank pan-europeo” pieno zeppo di diplomatici, di industriali, di professori e di Primi Ministri. Nella lista dei suoi membri troverete il nome: “Bassma Kodmani (Francia / Siria) – Direttore Esecutivo, dell’ Iniziativa per l’Arab Reform”.
Un altro nome sulla lista è : George Soros – il finanziere la cui non-profit “Open Society Foundations” è la fonte primaria di finanziamento dell’ ECFR. A questo livello, nel bel mondo del settore bancario, della diplomazia, dell’industria, delle intelligences e di vari istituti e fondazioni di politica e tutti messi in rete assieme, lì piazzata, nel bel mezzo di tutto ciò, ci troviamo la Kodmani.
Il punto è che la Kodmani non è una “attivista pro-democrazia” presa a caso a cui capita di essersi trovata davanti a un microfono. Ha impeccabili credenziali diplomatiche internazionali: lei ricopre la carica di direttore della ricerca presso l’Académie Diplomatique Internationale – “un’istituzione indipendente e neutrale dedicata a promuovere la diplomazia moderna”. L’Académie è diretta da Jean-Claude Cousseran, un ex capo della DGSE – il servizio di intelligence straniera francese.
Un’immagine sta emergendo della Kodmani ed è quella della fidata luogotenente dell’industria della promozione della democrazia anglo-americana. La sua “provincia di origine” (secondo il sito web del CSN) è Damasco, ma ha stretti rapporti professionali e di lunga data, precisamente con quei poteri contro cui sta facendo appello ad intervenire in Siria.
E molti dei suoi colleghi portavoce dell’opposizione sono ugualmente ben introdotti.

Leggere il seguito nell'articolo...


samedi 2 juin 2012

L'UOMO CHE SFRUTTAVA LA FORESTA AFRICANA, MA CHE NON VOLEVA CHE QUESTO SI SAPESSE

Nella famiglia Levy, era già nota Justine, la figlia, autrice pestifera (da piaghe), quando il padre lavora per fessi, e poi Arielle, la seconda moglie, il cui punto più culminante della carriera non ha eguali e corrisponde all' altezza del suo culo offerto alla pecorina a Klaus Kinski, al culmine della sua carriera artistica e del suo splendore, nel film "The Passion Fruit" del 1981. Ma è chiaro che nella  brillante famiglia Levy, ci mancano alcune carte, da esaminare. Così per esempio si conosce  piuttosto poco il padre, André. È che Bernard-Henri non ama troppo riportare argomenti che parlino de padre. A meno che, naturalmente, oscurare i più interessanti, vale a dire gli affari africani della famiglia, che per molti anni, ha vissuto di sfruttamento di legni pregiati Costa d'Avorio, Camerun e Gabon.

"Sfruttare" è la parola migliore, date le condizioni di vita e lavoro medievali imposte ai lavoratori nelle concessioni gestite dalla società di Levy la Becob. Arretrati salariali attrezzature sanitarie deplorevoli, un ruscello inquinato per l'approvvigionamento idrico ... Responsabile per la comunicazione interna, poi il vice presidente del consiglio di sorveglianza, e anche direttore per due anni, Bernard-Henri è stato seriamente coinvolto nel negozio di famiglia.



E mentre il sudore africano irrigava generosamente il suo conto bancario, a qualche migliaio di chilometri di distanza, Bernard-Henri distribuiva le lezioni morali sulla dignità umana. Assicurandosi di sfuggita che i recalcitranti fossero ben bollati dal sigillo della barbarie, di cui solo lui possedeva il bollo di assegnazione, perché così è più semplice. E quando, nei primi anni Ottanta, la promessa di guadagni sempre più lucrativi sembra allontanarsi perché gli affari diventano vacillanti, Bernard-Henri fa giocare abilmente i suoi legami politici per assicurarsi un prestito di diversi milioni di franchi a un tasso particolarmente vantaggioso, tratti dal ... le casse dello Stato francese!

In seguito, è stata la volta di Francois Pinault di rubare per salvare la Becob, prendendone una quota di partecipazione del capitale, prima di diventare l'unico nocchiere a bordo. Francois Pinault, la cui amicizia con il Grand biondo dall'occhio nero della Trinità-sur-Mer non ha mai, ovviamente, scosso la coscienza del nostro anti-Le pénista da circo (carnevale). Il riscatto finale di Becob su una valutazione di 800 milioni di franchi, un po 'oltre 120 milioni di euro, gli avrà probabilmente dato le vertigini. La storia di un uomo che gestiva la foresta africana, ma non vuole che questo si sappia, è già nota. È stata meravigliosamente raccontata dettagliatamente dai giornalisti Nicolas Beau e Olivier Toscer nella loro indagine significativamente intitolata "Una impostura francese", pubblicato nel 2006.

Eppure, sei anni più tardi, l'impostura continua ancora allegramente e con una condotta più che illecita ! La deplorevole frode intellettuale trova sempre una buona cassa di risonanza. Approfittando di una solida rete di contatti all'interno dei media e dell'editoria, il clown di Tobruk riesce ancora a tirare avanti, impedendo la pubblicazione di qualsiasi articolo che lo infastidisca. Una frode che continua anche per le ambizioni molto chiaramente indicatea chi faceva finta di non capire: "Ho portato come stendardo la mia fedeltà al mio nome e la mia fedeltà al sionismo e Israele", ha detto senza ridere a proposito del suo coinvolgimento nella guerra in LibiaNico Ramirezfonte: L’HOMME QUI EXPLOITAIT LA FORÊT AFRICAINE MAIS QUI NE VOULAIT PAS QUE CELA SE SACHE

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mercredi 9 mai 2012

Dal 1967, "Israele" occupa due isole Saudite


Dal 1967, "Israele" occupa due isole Saudite

05/09/2012

IRIB - "Israele" occupa dal 1967 due isole Saudite nel più assoluto silenzio osservato dal Regno che non ne ha mai reclamato il recupero svela il giornale "Al Quds Al Arabi", pubblicato a Londra.

Le isole Tirana e Sanafir si trovano nello stretto di Tirana, che separa il Golfo di Aqaba dal Mar Rosso.

Nel 1967, il presidente egiziano Gamal Abdel Nasser ha voluto impedire la distribuzione degli aiuti a "Israele" attraverso il Mar Rosso, dallo stretto di Tirana, essendo l'unico accesso economico marittimo dell'entità sionista in Asia, secondo il giornale.

Domandò quindi al re saudita del tempo, Faisal Bin Abdel Aziz, di utilizzare le isole in questione, che si trovani a 4 km dalla stazione balneare egiziana di Sharm el-Sheikh, nella guerra contro "Israele". Tuttavia, quest'ultimo se ne impossessò.

Il quotidiano ha detto che era sorpreso dell'incoscienza di Riyadh circa il destino di queste due isole. "L'Arabia Saudita non ha mai presentato alcuna denuncia alle le Nazioni Unite per protestare contro l'occupazione israeliana delle due isole," deplora Al Quds Al Arabi.


Il giornale si è inoltre interrogato sui motivi del silenzio dell'Arabia Saudita ed il blackout dei media imposto su questa tematica. "L'Arabia Saudita ha paura di Israele?" Sono i due paesi diventati alleati nello scenario di una strategia americana, e allora l'Arabia Saudita ed il Cairo non voglio conflitto con Israele? O si tratta semplicemente di accordi segreti? ", si è chiesto il quotidiano."




Fonte:
Al Qods Al Arabi


dimanche 6 mai 2012

Certi regimi arabi sabotano il processo di pace in Siria


Certi regimi arabi stanno tentando di sabotare il processo di pace in Siria alimentando la violenza nel paese, ha detto un anziano consulente della rivoluzione islamica il Leader Ayatollah Seyyed Ali Khamenei, secondo Press TV.

"Alcuni regimi arabi cercano di portare al fallimento la missione dell' [inviato speciale dell'ONU/Lega Araba  in Siria] Kofi Annan attraverso l'intensificazione dello spargimento di sangue in Siria", ha detto Ali Akbar Velayati, questa domenica.
Velayati ha aggiunto che gli Stati arabi stanno progettando di sabotare l'accordo di pace proposto da Annan inviando mercenari e continuando un traffico di armi in Siria con il sostegno di Israele e dell'Occidente, Mr Velayati ha detto che queste misure sono volte a esigere una vendetta sull'onda del risveglio islamico,(in senso politico),che in Egitto e in Nord Africa hanno rovesciato "i dittatori fantoccio."
"Come possono paesi, dove il sistema legislativo è identico a quello dei tempi medioevali ed il cui popolo è privato dei diritti più elementari, parlare di libertà, democrazia e di diritti umani in Siria?" il funzionario iraniano lol ha detto riferendosi a paesi come l'Arabia Saudita e Qatar.

Velayati ha osservato che i recenti attacchi terroristici in Siria sono la manifestazione di un complotto per rovesciare il governo siriano, che è un sostenitore del fronte di resistenza e nemico (dichiarato) di Israele.

source:  Certain Arab regimes sabotaging Syria's peace
IRIB

vendredi 4 mai 2012

IL CONTROLLO EBRAICO DELL'ARABIA SAUDITA


 Haim Weizman (a sinistra) ed il principe Feisal, 1918
Secondo quanto riferito, i monarchi sauditi e la loro religione wahabita hanno origini ebraiche. Wayne Madsen ha scritto sulle connessioni ebraiche all'Arabia Saudita. 

(Mi pare di capire, e desidero continuare - i 'DONMEH' (i CRYPTO ebrei): Le connessioni della casa Reale Saudita )

Secondo Madsen: 

l'Impero turco ottomano, che comprendeva parti chiave dell'Arabia Saudita, aveva un sacco di cripto-ebrei (ebrei che fingevano di essere musulmani) questi cripto-ebrei (chiamati anche Donmeh) hanno collegamenti con la famiglia reale saudita e la religione Saudita. I Sauditi seguono la forma wahhabita dell'Islam.

Secondo quanto riferito, il fondatore della setta wahhabita Saudita dell'Islam, Muhammad ibn Abdul Wahhab, era un cripto-ebreo. Una relazione dell' intelligence irachena, datata 2002 e pubblicata nel 2008 dalla US Defense Intelligence Agency, punta sulle radici ebraiche dei Wahhabis.


Il rapporto utilizza le memorie di un tal sig. Hempher , una spia britannica che sosteneva di essere un azzero. Nella metà del XVIII secolo, Hempher prese contatto con Wahhab al fine di istituire la setta wahabita. Secondo quanto riferito, lo scopo della setta wahabita era di portare su una grande rivolta araba contro gli Ottomani e spianare la strada per uno stato ebraico in Palestina.

Le memorie di Hempher sono raccontate dallo scrittore ottomano Ayyub Sabri Pasha nella sua ricerca storica del 1888, "Inizio e Diffusione del Wahhabismo". Nel suo libro, 'Gli ebrei Dunmeh ', d. Mustafa Turan scrive che il nonno di quel Wahhab, Tjen Sulayman, era in realtà Tjen Shulman, un membro della comunità ebraica di Bassora, in Iraq. Nel suo libro, "Gli ebrei Dunmeh e l'origine del Wahhabismo in Arabia Saudita", Rifat Salim Kabar rivela che Shulman si stabilì in quella che oggi è l'Arabia Saudita, dove  suo nipote, Muhammad Wahhab, fondò la setta wahabita dell'Islam.


Ali, Kid in Najran - Arabia Saudita, di Eric Lafforgue
Il rapporto dell'intelligence irachena dichiara che Shulman era stato bandito da Damasco, dal Cairo e dalla Mecca per sua ciarlataneria. 

Il libro di Abdul Wahhab Ibrahim al-Shammari, "Il Movimento Wahhabita: La Verità e le Radici", stabilisce che Re Abdul Aziz Ibn Saud, il primo monarca saudito, discendeva da Mordechai bin Ibrahim bin Moishe, un mercante ebreo di Bassora. 

Secondo il libro, Moishe cambiò il suo nome e  accasò facendolo sposare suo figlio con una donna da una tribù Saudita. Il rapporto dell'intelligence irachena rivela che il ricercatore Mohammad Sakher è stato oggetto di un omicidio mirato saudita che lo ha eliminato per il suo esame sulle radici ebraiche dei Sauds.

Nel libro di Nasir ha detto, 'La storia della famiglia Saud', si è sostenuto che nel 1943, l'ambasciatore Saudita in Egitto, Abdullah bin Ibrahim al Muffadal, pagò Muhammad al Tamami per forgiare un albero genealogico, mostrando che i Sauds ed i Wahhabs erano una famiglia che discende direttamente dal profeta Maometto. All'inizio della prima guerra mondiale, un ufficiale britannico ebraico, David Shakespeare, si incontrò con Ibn Saud, che divenne il primo monarca saudita.

Sauditi di Eric Lafforgue
Shakespeare più tardi fu al comando di un esercito saudita che sconfisse una tribù che si opponeva a Ibn Saud. Nel 1915, Ibn Saud incontrò l'inviato britannico nella regione del Golfo, Bracey Cocas.

Cocas fece la seguente offerta al Ibn Saud: "Credo che questa sia una garanzia per la vostra resistenza al potere, così come è nell'interesse della Gran Bretagna che gli ebrei abbiano una patria ed un esistenza, e gli interessi della Gran Bretagna sono, in tutti i sensi, nel vostro interesse".

Ibn Saud rispose: "Sì, se il mio riconoscimento significa tanto per voi, riconoscono mille volte la concessione di una patria per gli ebrei in Palestina o diversa dalla Palestina."

Due anni più tardi, il Segretario degli Esteri Inglese Lord Balfour, in una lettera al barone Walter Rothschild, un leader dei sionisti britannici, dichiarò: "Il governo di sua Maestà vede con favore la costituzione in Palestina di una sede nazionale per il popolo ebraico..."

La trattativa di istituire Israele ha avuto l'appoggio del leader turco Kemal Ataturk, che è stato riferito anche lui come un cripto-ebreo.

Nel 1932, i britannici misero Ibn Saud al potere come re dell'Arabia Saudita.

I Sauds fecero del wahhabismo la religione di stato dell'Arabia Saudita.

L'Impero Ottomano Turco, che 
gradualmente si è ridotto nelle dimensioni.
La Turchia ha il suo "stato sommerso", in un governo nascosto che ha svolto atti di terrorismo sotto falsa bandiera (Ergenekon).

 ("Lo Stato Sommerso" della Turchia dice di aver lavorato con il Mossad e la CIA e avere aiutato nell'assolvere l'attacco del 9 11)

Un funzionario di alto rango politica estera turca ha detto che ci sono «stati sommersi» in Egitto, Arabia Saudita, Giordania e Siria.
Questi «stati sommersi» sembrerebbe coinvolgere cripto-ebrei. Nel nuovo governo della Libia, i Wahhabis hanno molta influenza.


~ ~ Fonte: http://aangirfan.blogspot.it/2011/11/jewish-control-of-saudi-arabia.html



Per altri articoli correlati su sabbatanesimo andare a:



Turchia - Elemento del Nuovo Ordine Mondiale






Aggiungo un documento che per caso mi è venuto in mano:



~ "Io sono il sultano Abdel - Aziz Ben Abdel - Rahman AlSaud". Riconosco e ringrazio mille volte Sir Percy Cox, il rappresentante della Gran Bretagna, per quanto mi concerne dico che desidero dare Palestina ai poveri ebrei o ad altri tra cui la Gran Bretagna, ai quali io non voglio disobbedire fino alla fine dei tempi, come si vede dall'allegato atto di accettazione." ~

Questo è il documento con il quale la casa di Saud ha venduto la Palestina sionisti. Senza bisogno di commenti! 

aggiunge il mio amico Afaf Kouri

-Saeed-Al Nasser, uno storico saudita ucciso dai Wahhabiti, ha detto che il nonno di Al-Saud è (Mordekhai Ben Ibrahim Ben Moshe), uno degli ebrei di Al Qaynuqa che erano stati sfollate a belad al chame e poi in Turchia e divennero nel 16mo secolo gli ebrei di Eldonma , e che nel XVIII secolo, Ibrahim Moshe Ben si trasferì a Hijaz per iniziare la serie pianificata di conquiste con l'aiuto degli inglesi e gli ebrei Eldonma.



Da sinistra a destra Ibn fulan, Ibn Saud, il Principe Faysal, Ibn Abdlwahhab e Sir Percy Cox








mercredi 7 mars 2012

Perché difendere Assad significa difendere la Palestina

di Amal Saad-Ghorayeb


A tutti i pro-oppositori che usano la Palestina come strumento per legittimare l'Alleanza (destinata o no) con Israele e l'imperialismo sulla questione della Siria: l'opposizione e molti intellettuali "terza via (di Centro)" sembrano sviluppare un acuto caso di amnesia per quanto riguarda la posizione salda degli al-Asad (soprattutto Bashar) sui diritti della Palestina e degli arabi. Essi ci rimandano ai tardi anni 70 e 80, sotto la guida di Hafez ed estrapolano da quel periodo l'attuale posizione strategica del regime ed il valore dalle alleanze (nel senso collaborativo) della resistenza.
Guardano alla manovra diplomatica che Assad ha fatto affrontando l'Occidente ed la interpretano male come se fosse un un segno della sua apparente disponibilità a trattare , stabilito il giusto prezzo; essi piagnucolano sull'inerzia militare dell'esercito siriano a proposito del Golan mentre dimenticando quante truppe la Siria ha perso in Libano durante l'invasione israeliana del 1982 e si sorvolano su come le forze armate convenzionali della Siria competano pari forze con Israele.

È interessante notare, queste stesse persone non si rendono conto che i vincoli imposti dalla realtà politica e geo-strategica hanno neutralizzata l'attività della resistenza di Hezbullah dal 2006, anche se il territorio libanese rimane occupato. E come alla Siria, Hezbollah ha anche impedito ad altri gruppi canaglia di attaccare Israele per privarla di un pretesto per invadere di nuovo ( il Libano ). Hamas e la Jihad islamica hanno fatto lo stesso in Palestina. Questo fa di loro forse tutti dei traditori? Questo tipo semplicistico ragionamento viene utilizzato come una sorta di copertura morale per gli oppositori che francamente non privilegiano la Palestina assolutamente o meglio non hanno mai fatto niente per cominciare ad interessarsene.

Per quanto riguarda i tipi di "terza via (di Centro)", questo argomento è privo di ogni pensiero strategico e della considerazione, (analisi critica) delle realtà sul terreno. Se Assad era un tal affarista perché sarebbe stato sotto pressione costante, attraverso sanzioni e isolamento per oltre un decennio? Come Seyyid [capo di Hezbollah, Nasrallah] ci ha suggerito, bisogna guardare l'immagine grande ( in senso ampio ) per le risposte: l'assistenza politica e militare del regime ai movimenti di resistenza (così come la sua alleanza con l'Iran) è la risposta. Abbiamo bisogno solo di gettare un occhio, sui regimi repressivi e religiosamente bigotti della moderazione araba per trovare la prova di come sia in realtà la vera sottomissione agli Stati Uniti e Israele e di come questa stessa ripaghi in senso di stabilità del regime. Almeno fino ad adesso comunque...

"Perché lo stato siriano non è stato Pro-Palestina? Perché Assad non è entrato in guerra con Israele per le alture del Golan?? Perché è come per Cuba, che rischierebbe la sua rivoluzione se andasse in guerra contro gli Stati Uniti per la baia di Guantanamo. Siate realisti ."- Salvatore Giametta -



mercredi 4 janvier 2012

Ascoltare il nostro connazionale Salah Hamouri ci spinge al massimo rispetto.

Noi, francesi, possono essere orgogliosi del nostro connazionale Salah Hamouri quando lo si ascolta  parlare: la morigeratezza e la calma di quest'uomo che ha subito e subito ancora la più totale ingiustizia ci forza al massimo rispetto.  Questa intervista ci fornisce anche  informazioni sulle condizioni di non-vita nelle prigioni del razzista dello stato di Israele.  Non posso non  fare una nota sul fatto che Salah parla francese con l'accento di lì, a differenza di soldato dell'esercito israeliano razzista e impostore che intendeva imporsi su di noi come connazionale senza essere in grado di articolare neanche una parola nella nostra lingua .  Non posso che provare vergogna per le istituzioni francesi  (ed i grandi partiti UMP e PS) acquistati da Israele e che difendono criminali israeliani piuttosto che dei francesi attaccati e imprigionati da Israele (Salah, ma anche diversi giornalisti francesi e diversi attivisti francesi che sono stati arrestati, imprigionati o feriti dai soldati israeliani senza che le corrotte autorità intervenissero minimamente).


source: Ecouter notre compatriote Salah Hamouri force le respect


Ecco l'intervista tradotta di Salah e sotto-titolata in italiano




jeudi 15 septembre 2011

Christine une militante itinerante/ Updated

J'ai une copine vraiment folle et créative qui a transformé sa militance dans la cause palestinienne en itinerante. Vous vous demanderez mais comment ça peut se realizer et bien regardez ce qui cette merveilleuse folle a fait sur sa voiture... Je l'aime trop en general mais après ça je l'adore vraiment :D Elle doit encore finir m'a dit donc j'ira ajouter autres images, bon quoi dire? Son commentaire sur ça : 
- ça va donner des idées aux gens mdrrrrr Sarko va devenir fou hahahaaaaa -
Donc deux fois chapeau bas pour toi Christine ma belle soeur fais lui morire de rage en filant à toute vitesse avec ta belle voiture Palesti-Libanaise humanitaire :D vruuuuum vruuum


Palestine Vivra! Palestine vaincra!


I have a girlfriend really crazy and creative which transformed his militancy in the Palestinian cause in a roaming one. But if you wonder how it can be realized so well let's see what this wonderful crazy one did on her own car ... I love her too much in general but after that I really adore her: D It still to finish, she  told me  so I'll add more pictures in next days , what to say Then? Commenting on this she said me: - it will give ideas to people Sarko will go crazy Lmfao  hahahaaaaa - So hats off to you twice my beautiful sister Christine go and make him die for rage spinning at full speed with your nice Palestinian-Lebanese humanitarian car :D vruuuuum vruuum


Long Live Palestine!


Update: Message de Christine:

Ce soir je suis heureuse car des gens sont venus me parler à Carcassonne en voyant ma voiture,mais !!! le plus où j'ai été heureuse c'est le jour de mon anniff à Narbonne où Rachid et Karim m'ont laissés un mot avec leur tel,depuis nous-nous sommes rencontrer et ensemble nous allons faire bouger le monde pour faire un boycott au " carrefour " de Narbonne,merci à eux,merci a tout les gens qui prennent le temps de lire et venir me parler,,,, depuis il y a d'autres écris mais ce n'est pas encore fini,bientôt je vous ferais voir la voiture fini....! yéyééééé ! mdrrrrr



Christine's Message:


This evening i am so happy cause some people came to talk me in Carcassonne and seing my car... But!!! The thing that made me also happier was the day of my birthday in Narbonne in wich Rachid and Karim left me a message with their telephone numbers, after this event we meet and together we will organise a boycott mobbing to the Narbonne Carrefour, thanks to them, and thanks to all the people that take a bit of their time to read and come to talk with me, well after i painted on my car other messages but i still didn't finished, but soon i will show you my car completely decorated.....! yéyééééé ! Lmfao
source:- Ma voiture dingue . ♥ HAAHAAAA :)































Voici ma voiture finie,,,j'ai été gentille je n'ai rien mis sû
Here my car finished i was a kind woman i wrote anything on it...