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samedi 8 août 2015

PENSIERO ( ANARCHICO? ) DEL MATTINO: VEGAN SI COGLIONA MENO

Essere una voce fuori dal coro che odia le assonanze e le somiglianze mi è sempre davvero piaciuto, quindi vi auguro che nulla possa scalfire le vostre convinzioni, invitandovi però a diffidare sempre e comunque delle associazioni che sostengono di rappresentarle, non solo delle imitazioni. 

Innanzitutto perché per me, chi non è in grado di dire o di fare la sua  singolarmente, per poi se è il caso unirsi ad atri che cavalcano la stessa onda nell'azione, non ha niente di davvero importante da aggiungere a una causa e non è un motore, ma una ruota e spesso bucata e di scorta. 



Non c'è bisogno per credere a qualcosa di farsi invischiare in tele di ragno, che sempre nascondono insidie, malgrado il fatto di sentirsi che rassicurato dal gruppo e dal coro, per i timidi diventa l'unico modo per riuscire ad esternare quello che credono essere il proprio pensiero, complice un marchio accattivante, un gagliardetto, una T-shirt o una bandiera. Cazzate!

L'unica cosa di questi tempi in mano al capitalismo mondialista sfrenato da aggiungere è che se si perdono di vista il valore del singolo, dell'individuo e dei propri particolarismi analitici, si finisce per ripetere come pappagalli il messaggio di un gruppo dietro il quale tu non sai chi c'è e perché questo qualcuno te lo fa ripetere. 

Odio gli slogan, detesto i manifesti, mi fanno abbastanza schifo pure le divise, soprattutto quelle mentali, odio le etichette. Un esempio? Credo nel vegetarismo come pratica nella mia di vita e non nelle sue implicazioni pseudo-politiche dietro alle quali abili burattinai israeliani nascondono l'intenzione di consacrare l'entità illegale sionista come tempio del Vegan e del cruelty-free. Paradossale?

 VIDEO


Si per degli assassini seriali suprematisti e razzisti eppure succede. E soprattutto c'è pure chi, complice la sua pigrizia o forse la sua paura di dispiacere gli altri membri del "gruppo" si rifiuta di discuterne in senso sistematico le storture e le manipolazioni. Ma c’è molto di più una contraddizione in termini che è alla base di questa campagna di Green-Washing che non è un particolare irrilevante.

Allego la traduzione di questo articolo molto interessante:


IL MITO DEL PROGRESSO VEGAN DI ISRAELE

Israele il è davvero paese “più Vegan” del mondo? Secondo associazioni che vanno dal PeTA, Mercy for Animals, Farm, 269life, dXe, Sea Shepherd ed un gran numero di altre associazioni di militanti e organizzazioni di difesa dei diritti degli animali nel mondo la risposta è : SI.
Si ritiene che Israele ospiti un 4% di popolazione vegan, il Vegan fest a Tel Aviv, attira una folla di ben 15.000 persone, la catena di Pizzerie Domino offre una pizza Vegan nel suo Menu, e l’IDF ( Israeli Defense Force ), offre parimenti opzioni vegan ai suoi soldati nelle mense delle caserme.
Dunque Israele dovrebbe essere la “Terra Promessa” dei Vegani.

Ma questo consenso non è unanime però. Gli attivisti delle associazioni di solidarietà ai Palestinesi ed anche molti Vegani, messi davanti a questa narrativa hanno puntato il dito indicando che si assisteva ad un’operazione di “Greenwashing” dello Stato di Israele e dell’Occupazione della Palestina.

Articoli come : “Israel’s Killer Vegans” di Electronic Intifada, “Vegan Killers: Israeli Vegan Washing and the Manipulation of Morality”Shooting an Elephant” e “Animal Liberation Against Israeli Occupation: We Stand With Palestine”sono esempi egregi di contrasto alla costruzione narrativa che vuole dipingere Israele come un paradiso vegano. 

Tutti questi articolo ritrattano seriamente con il tentativo di fare capire l'occupazione in un contesto più ampio concludendo che è  impossibile separare le cosiddette politiche progressiste del veganismo in Israele con l’occupazione stessa.

Questo è importante perché tutti questi articoli illustrano le ragioni per le quali anche se tutta la popolazione di Israele fosse vegana, l’occupazione della Palestina rimarrebbe  comunque senza una giustificazione valida, e questo non lo ripeterò mai abbastanza. 

Tuttavia, tutte le facce di questo dado, si dimenticano di un punto importante della questione e cioè che l’aumento del numero dei vegani in Israele è di per se stesso una bugia, , Una manipolazione intenzionale che utilizza parametri  di confronto con le regioni in cui esiste il numero maggiore di gran mangiatori di animali incensandoli come "vegan".

Che significa dunque consumo di carne pro capite? E 'il consumo di carne totale di un paese  calcolato in base alla media tra la sua quantità ed il numero della sua popolazione, per anno. Il consumo pro capite di carne non è mai stata una statistica bene accetta in Occidente, soprattutto quando si confronta con la qualità in senso migliorativo delle nostre politiche per i diritti gli animali. Perché? Perché di fronte alla difesa dei diritti, e anche se le popolazioni vegane sono marginali, le nostre società consumano ancora quantità massiccia di prodotti di origine animale.

E allora per voi dove si piazza Israele quando si tratta di fare una classifica di consumo di carne pro capite per anno? Ebbene, sta vicino alla vetta dell’elenco. Gli israeliani infatti consumano 102 kg pro capite all’anno - che è più del Canada ( che ne consuma 92 ), più che nel Regno Unito ( che ne consuma 82 ), ben al di sopra di qualsiasi altro paese della regione e ben al di sopra della media mondiale ( che ne consuma 42 ) e della media della UE ( che ne consuma 82 ). Ma quali sono quei pochi paesi al mondo che mangiano più carne di tutti pro capite all’anno? Sono gli Stati Uniti, la Nuova Zelanda, l’Austria e l’Australia. Ebbene sì, è proprio questo lo scenario  della zona d'ombra nella quale gli animalisti stanno celebrando uno dei paesi in cui il consumo di carne è più alto, come un paese "vegano".

Ma per caso il consumo di carne di Israele almeno sta diminuendo? La risposta è NO. La tendenza al contrario sta salendo ed in scala esponenziale. Infatti nel 2000 il consumo di carne pro capite ad Israele aveva una media sotto i 70 kg. per anno ed invece nel tempo è cresciuta ad un tasso più elevato che in qualsiasi altro paese del mondo. E anche se il consumo di carne scendesse di 30 kg. in un anno, cosa assolutamente inaudita, gli israeliani sarebbero comunque ancora ben al di sopra della media mondiale, i primi della loro regione, e soprattutto anche sopra i loro stessi livelli di consumo nel 2000.

Ma come può essere possibile questo? Piccole minoranze di una popolazione influiranno con il loro modo di vivere in maniera trascurabile se la stragrande maggioranza sta aumentando il suo consumo di carne. Questa è una realtà che vale per Israele così come in USA, Canada, UK, o davvero qualsiasi altro paese del mondo, che vanti una popolazione vegani. I vegani sono infatti sistematicamente impegnati nella promozione che diventare completamente vegetariani salverà “vite di animali” e dare rilievo a statistiche dell’incremento della popolazione Vegan piuttosto che sul consumo di carne pro capite per anno è il risultato di questo tipo di menzogne. Israele non è altro che l’ultimo esempio di quanto questo meccanismo sia assurdo.

Quest’epica narrativa è molto in voga anche per altri motivi. E cioè perché molti movimenti che promuovono i diritti degli animali supportano sia il Sionismo che l’Stato di Israele e quindi il mito dell’incremento dei Vegan in Israele da una spintarella a questa posizione. In termini più generici, Israele è attualmente un palcoscenico mondiale per un conflitto di più ampio raggio sul tema dei diritti degli animali, tra quelli che vogliono continuare a portare avanti a spada tratta la priorità del tema anti-specista sopra ogni cosa e tutti quegli altri che invece dalla parte opposta vorrebbero piazzare la difesa degli animali in un contesto di giustizia sociale complessiva. Se l’aumento del numero degli individui sensibili alla causa Vegan risulterà essere un argomento convincente come lo è di norma, questi stessi militanti antispecisti avranno tutte le cartucce che gli servono per mettere a tacere ogni tipo di critica sull’espansione  delle colonie, sul suprematismo bianco, discriminazione nei confronti dei disabili, transfobia e misoginia e via dicendo all’interno della loro stessa comunità.

Finché potranno fare conto su una comunità vegan in crescita da promuovere, potranno scrollarsi di dosso ogni tipo di appello a costruire coalizioni contro l’entità sionista o a porsi domande sull’oppressione all’interno di un movimento elitario. Questo è il motivo per cui una serie di organizzazioni a difesa della causa animale e delle persone che altrimenti non si sarebbero mai ritrovate nella stessa stanza insieme si sono riuniti per una coalizione a sostegno del mito del progresso vegan in Israele. E tutte le vecchie ferite e le battaglie per il benessere / per i diritti /  e per le abolizioni hanno lasciato il posto nella comunità a questa nuova causa.

Ma che cosa è andato perso dunque in questo processo? Bé al momento proprio il progresso della causa animale. Mentre tutti erano stra-occupati a celebrare l’aumento del numero dei Vegani ad Israele, il consumo della carne in Israele continua e non accenna a diminuire. Così come lo stile di attivismo di 269 life è stato esportato in Nord America attraverso Direct Action Everywhere (dXe)
 e i suoi organizzatori lo hanno fatto esibire in tournée nella stessa  facendosi forza del progresso vegan di Israele come modello di militanza, assistiamo alla stessa tendenza anche qui. La battaglia consiste nella creazione della più grande, ma più isolata ed inefficace “comunità vegan” rappresenta la fiera dell’inutilità.

Che ne è infine dei “barbari” all’interno di questa mitologia del progresso vegan però? Penso ai Palestinesi che affrontano l’apartheid come realtà quotidiana ed al contempo le ondate di aggressioni militari? Il consumo di carne in Palestina chiaramente è regolato così come Israele controlla  i suoi confini, ma è importante notare come questi non civilizzati ( meglio dire ancora non conquistati ) autoctoni mangino appena 25 kg. di carne pro capite per anno. Vi sembra strano? Bé in Libano ne mangiano 43, in Egitto 28, in Giordania 46. L’unico paese del Medio Oriente che sta vicino alla media israeliana è il Kwait con un consumo pro-capite di 87 kg. La maggior parte degli abitanti della regione dello Sham restano ben al di sotto di queste percentuali. A che punto quindi dovremmo investigare sul mito del progresso vegan come una forma di islamofobia?

Se Israele è davvero il “paese più vegan del Mondo”, bé allora i militanti di questa causa dovrebbero davvero interrogarsi su che cosa significa davvero veganismo e soprattutto perché è importante. Se invece questo termine può essere così facilmente reindirizzato ed usato come scusa per un genocidio umano e per l’apartheid forse è tempo di una riflessione sui propri obiettivi, sulle proprie strategie e soprattutto sull’efficacia delle stesse. 

@dylanxpowell / dylanjamespowell@gmail.com

fonte: http://dylanxpowell.com/2015/02/15/the-myth-of-vegan-progress-in-israel/



Aggiungo anche un altro episodio occorsomi ieri, per capire come diventa facile farsi abbindolare… 

Un amico, ingenuo, perché ancora ancorato alle logiche del partito a cui appartiene, mi ha presentato il blog degli Anti-fa antispecisti e vegani come una pagina seria anti-fascista e anti-imperialista…

Dopo un’occhiata superficiale mi sono accorta che questi sedicenti anti-imperialisti, parlano di fascismo celato di alcune organizzazioni cattoliche anti-speciste criticandolo, ma mai della truffa che vi ho appena illustrato di Israele “lo stato più Vegan del mondo”. E sapete perché?

La risposta è semplice, malgrado ci siano gruppi di Anti-fa che si dichiarano pro-palestinesi tutti però non esitano da 4 anni a farsi i vettori della insana politica della NATO e dei war-mongers contro la Libia del povero Gaddafi e la Siria di Bashar Al Assad, con la solita scusa che si tratta di feroci dittatori, naturalmente senza alcuna riflessione sul fatto che questo lo sostenga la Clinton, Laurent Fabius o Cameron senza dimenticare Benjamin Netanyahu ed il suo pony express Bernard Henry Lévy. Insomma il massimo della coerenza in senso anti-imperialista e soprattutto anti-specista e anti-razzista pensando agli israeliani. 



Non solo ma questi gruppi hanno contribuito attivamente ad etichettare come fascisti e nazionalisti tutti coloro che si opponevano attivamente alle politiche colonialiste dei Neocons bollandoli come fascisti o militanti di estrema destra e noi sappiamo che così non è. 


C’è chi non vuole capire perché questi gruppi si muovano unidirezionalmente, ma se si scava sotto la crosta e un pochino sul web quello che esce fuori è che questi gruppi si affannano nella denuncia di fascisti immaginari e non, tutti protesi nella negazione che il sionismo essendo un nazionalismo etnocratico suprematista sia la forma più estrema di fascismo che possa esistere, quindi non fatevi abbindolare.  

Non ci si può dichiarare anti-imperialisti se si portano avanti le politiche della Nato e se si partecipa alla fiera della menzogna per conto di Israele e delle politiche imperialiste occidentali. Vi faccio un’altro esempio che coinvolge militanti Anti-Fa del NPA, Nouveau Parti Anticapitaliste in un’aggressione ad un corteo elettorale del partito antisionista che promuoveva la candidatura di Dieudonné, naturalmente a braccetto con le istanze Ligue de la Défense Juive e soprattutto sotto gli occhi della polizia che come al solito non interviene.

Quello che mi impressiona della testimonianza video di questo episodio sintomatico è a parte il fatto che il gruppo di Anti-fa (LDJ), fosse armato, (barre di ferro, pugni di ferro e spray lacrimogeni), ed attaccasse gente inerme con dei volantini in mano incluse le donne. E soprattutto il contrasto evidente tra il gruppo composto di ragazzetti nerboruti e palestrati bianchi, con dall’altra parte della barricata un’insieme di persone di ogni razza, religione, colore e cultura. Antifas = fausse opposition au service des banques? Cherchez l’erreur

Video


Non parliamo poi del leader del NPA Olivier Besancenot che scoppiò in lacrime alla TV nazionale davanti l’abituale accusa di comodo di antisemitismo di Roger Cukierman presidente del Conseil Représentatif des Institutions juives de France (CRIF), di cui vi invito di leggere il curriculum vitae per capirne la matrice oltre al fatto di ricordarvi che rappresenta l’organo sionista di interferenza più importante sulla politica interna della Francia a prescindere dal partito che la rappresenta. Una bella figura di merda come militante della causa palestinese non vi pare?




Concludo senza alcuna paura per gli strali che mi arriveranno da chi come me ha certe convinzioni ideologiche, ma che contrariamente a me preferisce l’appartenenza alla truppa di militanti che si fanno manipolare che  la ribellione non è omologazione, e che la simbologia o l'araldica servono solo per per diventare parte ignara o meno di guerre per procura ed a trasformarsi in pedine su uno scacchiere che sono giocate da altri.

Io non sono questo e non sono quello, sono solo XXX, unica ed indivisibile e rappresento solo me stessa quando parlo. Posso essere un'amica fidata, ma mai un commilitone perché a stare intruppata non ci riesco, quindi prendetevi quel che c’è, non ho bisogno dell’etichetta di anti-fa per detestare ogni forma di fascismo ed il sionismo che è il fascismo all’ennesima potenza.

E se non rispondo ai canoni della definizione che mi si vuole affibbiare, bé davvero poco mi importa e sta proprio in questo la mia ribellione individuale come essere pensante.

Non affannatevi a cercarmi costumi da orco cattivo, o da principessa buona rapita nel castello, non sono un burattino e di piacere agli altri o dispiacergli non me ne importa proprio nulla, quello che a me interessa è non farmi bidonare da falsi ribellismi di facciata che servono l’impero e che gli sono funzionali. E che di recitare a memoria quel che vorrebbero altri, per riuscire ad inquadrarmi indi rapportarsi a me con un criterio rassicurante in senso consumistico, mi interessa alla stessa maniera e soprattutto quanto, mi fa piacere giornalmente pulire la lettiera dei miei gatti...  

Meglio essere come lupi solitari intellettualmente e cioè magnifiche fiere che possono vivere anche in branco, ma sempre alla macchia. Anche perché pensando alla mia affezione verso la causa animale, preferisco fare una brutta fine da lupo che una brutta fine da pecora…



samedi 12 mai 2012

Hassan Nasrallah: tout Israël est un cible pour Hezbollah

BEYROUTH - "Aujourd'hui, nous sommes pas seulement capables de frapperTel-Aviv comme ville, mais nous sommes capables de cibler des objectifs spécifiques au sein de la ville de Tel-Aviv et partout dans la Palestine occupée."

Il a dit dans un discours Seyyed Hassan Nasrallah, le chef de la Résistance libanaise. L'homme qui dirige le Hezbollah a ajouté: «Les jours dans les quels nous devions fuir et pas eux, sont finis. Les jours dans les quels nous avons été obligés à quitter nos maisons et eux, au contraire, pas, ils sont finis. Les jours dans les quels nous étions inquiets et ils au contraire pas, font pas partie du passé et aujourd'hui, nous leur disons (à Israël): le temps est venu dans le quel nous restons ici et tu disparaissez ". Hassan Nasrallah a donc prévenu Tel Aviv, en suite, ( en ajoutant) : "Sachez que pour chaque bâtiment détruit à Dahiye (la banlieue du sud de Beyrouth, où la Résistance a sa forteresse), un bâtiment sera détruit à Tel-Aviv." Le chef du Hezbollah a parlé à l'occasion de l'achèvement de la reconstruction de Dahiye par la Résistance après les terribles dévastations israéliennes du 2006 .

lundi 9 avril 2012

Les bizarres divisions du monde arabe

Le fait que l'autorité nationale palestinienne (PNA) soit entre les mains de gens sans les compétences politiques nécessaires pour diriger le pays dans la lutte contre les envahisseurs sionistes, n'est pas une nouveauté. 
Exactement comment est également déterminé la nature réactionnaire du mouvement du Hamas, qui a donné un autre coup mortel à la cause du peuple palestinien, en retournant dans le lit de la rivière des « Frères musulmans » sous le parrainage  du Qatar et des États-Unis indirectement. Finalement ils sont tous d'accord (sauf le peuple bien sûr): ils veulent deux peuples, deux États.  Une formule indécente qui va décider la fin la résistance et qu'ira donner aux Palestiniens un petit camp de concentration où même l'eau potable ne sera pas garantie et au contraire aux Israéliens sera donnée la garantie de facer l'opinion publique mondiale sans les « J'accuse » des organisations humanitaires sur le traitement des Arabes. En face à cette catastrophe, le peuple palestinien ne peut plus compter sur sa classe dirigeante, corrompue et politiquement inappropriée. Une preuve encore de cet échec a eu lieu ce samedi 7 avril dernier, lorsque la conférence organisée par «Stato & Potenza» sur la question palestinienne et les ennemis internes et externes. 


Parmi les conférenciers il avait été invité S.E. HANI GABER, Consul de l'Autorité Nationale Palestinienne en Italie, qui a refusé de participer en raison de la présence dans la salle d'armoiries de la République de Syrie et du Mouvement de Résistance libanaise « Hezbollah ». Peut-être c'est possible que « son eminence », aurait il préféré une initiative basée sur la paix entre les Palestiniens et les Sionistes ? On parle de ces bouffonneries typiques de la gauche politiquement correcte (parrainée par Israël), où apparait  le drapeau israélite et le drapeau palestinien avec écrit un beau « Shalom »!, et aussi des nombreuses poignées de main et fausses sourires, et pour ça donc la mort des arabes peut elle continuer pas perturbée ?


Pourquoi s'embêter pour le drapeau de la Syrie et du Hezbollah ? Parce qu'ils sont les seuls, avec la République islamique d'Iran, à lutter vraiment contre l'entité sioniste, et si la Palestine sera un jour libérée il sera possible , grâce à cet axe politique et militaire. Les formations VRAIMENT résistantes tels que le Front Populaire Commande Général, d'Ahmed Jibril et le Djihad islamique, en sont parfaitement conscientes. Par conséquence, les représentants de l'Autorité Palestinienne n'acceptent pas la présence des Libanais, des Syriens et des Iraniens. Alors que nous n'accepterons  jamais de reconnaître Monsieur Gaber comme le représentant de la Palestine.  




source:http://www.statopotenza.eu/3162/le-strane-divisioni-del-mondo-arabo







Réunion-débat: « La Palestine entre ennemis internes et externes », Samedi 7 avril Brescia Italie



Haut-parleurs inclus :
DOTT. CARLO REMENY, Journaliste, directeur de l'Agence d'information Arabmonitor (http://www.arabmonitor.info/)
Il serait du intervenir S.E. HANI GABER, Consul de l'autorité nationale palestinienne en Italie
DOTT. ALESSANDRO IACOBELLIS, Stato & Potenza – Expert du Moyen-Orient
DOTT. ANDREA GIACOBAZZI, Auteur de livres historiques : “Il fez e la kippah” et “L’Asse Roma-Berlino-Tel Aviv”.
OUDAY RAMADAN, Communiste Italien-Syrien
MAHDI SASSO, de l’Asso. Islamique Imam Mahdi
Présente et modère, STEFANO BONILAURI


http://youtu.be/BHzkxahETSE

http://youtu.be/PjuRqbV4NkI

http://youtu.be/UQJ6b5PPDPU

http://youtu.be/OQPiOMZm8-4

lundi 27 février 2012

La Syrie est prête à se reprendre les hauteurs du Golan ?– La Siria è pronta a riprendersi le alture del Golan?-The Syrian Army is Ready to bring Golan back?



FR/IT/EN

Les hauteurs du Golan (territoire syrien habité par syriens) ont étés occupés par l'armée israélienne à la fin de la "guerre des six" jours en 1967 et elles ont été soumises à l'administration militaire jusqu'en 1981.
Depuis le1981, le gouvernement sioniste a imposé sa loi aux hauteurs du Golan, mais l'opération a été condamnée par la résolution de l'ONU 497 (17 décembre 1981), qui a déclaré illégal et dépourvu d'effet ce geste d'Israël [1]. La résolution a été adoptée par le Conseil de sécurité avec 15 votes sur 15 [2] et elle a été confirmée plus tard par une résolution de l'Assemblée générale du 5 décembre 2008 par 161 votes pour et 1 contre (Israël) [3].

La communauté internationale reconnaît la souveraineté des hauteurs du Golan au peuple syrien donc l'occupation sioniste est en effet illégale.

Le 6 juin 2011 l'armée sioniste a ouvert le feu sur des manifestants syriens qui protestaient contre l'occupation israélienne. 20 morts et 280 blessés [4].

Le alture del Golan (territorio siriano abitato da siriani) vennero occupate dall’esercito israeliano alla fine della “guerra dei sei giorni” nel 1967 e furono sottoposte ad amministrazione militare fino al 1981.

Dal 1981 il governo sionista ha imposto la sua legge alle alture dal Golan ma l’operazione fu condannata dalla risoluzione 497 dell’ONU (17 Dicembre 1981) che dichiarò illegale e priva di effetto questa mossa di israele[1]. La risoluzione fu votata dal Consiglio di Sicurezza con 15 voti su 15 [2] e fu in seguito confermata da una risoluzione dell’Assemblea Generale del 5 Dicembre 2008 con 161 voti favorevoli ed 1 contrario (Israele)[3].

La comunità internazionale riconosce la sovranità delle alture del Golan al popolo siriano dunque l’occupazione sionista è di fatto illegale.

Il 6 Giugno 2011 l’esercito sionista aprì il fuoco sui manifestanti siriani che stavano protestando contro l’occupazione israeliana. 20 morti e 280 feriti[4].


The Golan Heights (Syrian territory populated by the Syrians) were occupied by the Israeli army at the end of The Six-Day War in 1967 and they were governed under military administration until 1981.

Since 1981, the Zionist government has imposed its law to the Golan heights, but the operation was condemned by UN Resolution 497 (December 17, 1981) which said “the Israeli decision to impose its laws, jurisdiction and administration in the occupied Syrian Golan Heights is null and void and without international legal effect”[1]. The resolution was passed by the Security Council by 15 votes to 15 [2] and was later confirmed by a General Assembly resolution of December 5, 2008 with 161 votes in favor and 1 against (Israel)[3].

The international community recognizes the sovereignty of the Golan Heights to Syrian people, therefore, the Zionist occupation is in fact illegal.

On June 6, 2011, the Zionist army opened fire on the Syrian demonstrators who were protesting against the Israeli occupation: 20 dead and 280 wounded [4].
http://syrianfreepress.wordpress.com/2012/02/27/the-syrian-army-is-ready-to-bring-golan-back-la-siria-e-pronta-a-riprendersi-le-alture-del-golan-eng-ita-textvideo/



samedi 11 février 2012

Un mensonge commun des faux anarchistes russes et syriens

FR/EN 


OK nous allons dénoncer cet article d'hasbara de merde qui provienne par présumés anarchistes syriens et russes si vous lisez le contenu c'est pure propagande occidentale anti-Bachar , qui le décrit comme un boucher et  qui condamne le Veto et les présumée armes que la Russie et la Chine aurait lui donné lui pour continuer à opprimer les masses, mais de ce que nous voyons, c'est la CIA, les services secrets turcs, Israël ,l'Angleterre et le Qatar qui ont armé les « rebelles », et même en contournant le contenu ridicule de ce faux document, je veux dire, je me demande pourquoi les anarchistes russes écrivent en un anglais parfait et pas en russe leur communiqué? j'ai noté que tous les liens que cette page donne comme contacts sont Occupy, Occupy, Occupy alors c'est facile de se rappeler de Otpor l'industrie des fausses révolutions, donc plus fausse que cette communication ne peut pas exister. Bien Intox dévoilé... L'empire est à la recherche de délégitimer le droit de veto dans toutes les façon possibles et car le déguisement islamiste a un échec maintenant ils tentent la supercherie gauchiste . Attention évitez la lecture de ces articles cause ils sont des salopperies pure impérialistes pour dingues...Pouce vers le bas

articles à lire- articles to read:Israel’s Plot To Take Down Syria I



OK let's denounce this fucking hasbara article that come from presumed Syrian and Russian anarchists if you read the content it is pure western propaganda anti-Bashar that describe him as a butcher and condemn the Veto and the presumed weapons that Russia and China gave to him to oppress masses, but from what we see it's CIA, turkish intelligence, Israel, UK and Qatar that armed "rebels", and even bypassing the ridiculous content of this fake document, i mean i wonder why those Russian Anarchists write a perfect english and not in Russian their communicates, i noted that all the links that this page present as contacts are Occupy, Occupy, Occupy then it easy the remind to Otpor the industry of fake revolutions , so faker than this communication can't exist. Well Intox reveled... The empire is searching to delegitimate the veto in all the way that are possible and cause the islamic one failed now they are trying the leftist hoax. Beware reading those articles cause they are pure imperialists bullshits for dudes...Finger down





Pour comprendre lire ce communiqué mensonger:
To understand read this deceptive press release:


A Joint Message from Russian and Syrian Anarchists


To the masses, oppressed and revolutionaries of Russian Federation and Syria,


We, Russian and Syrian anarchists, as we see the infamous collaboration of both Russian and Syrian repressing regimes, and the support of the Russian ruling regime to the bloody crackdown of Assad regime against the Syrian revolting masses; either in supplying arms and ammunition to Assad's forces or providing diplomatic protection to Assad's massacres against the revolting Syrians, we see this as a logical result of the similarity of the repressive and exploitative nature and structure of both regimes; and as a part of their war against the oppressed of their own people. We, as anarchists and anti–authoritarians, condemn this infamous collaboration and the repressive practices of both regimes, and we call for a strong and brotherly solidarity between the repressed masses, revolutionaries and anarchist of both countries, in their struggle against the repressing elites in both countries.

Autonomous Action - Russia
Syrian Anarchist feminist movement
Syrian Anarchists
source:http://linchpin.ca/English/Joint-Message-Russian-Syrian-Anarchists








Juin 2011

Un changement démocratique a été demandé tout à travers le Moyen-Orient. Mais ce qui semble être une révolution spontanée est en effet un événement stratégique planifiée, fabriquée par des "consultants de la révolution" longtemps à l'avance ? Les consultants de révolution sont le pire cauchemar de chaque régime. Srdja Popovic a été des fondateurs de l'organisation « Otpor », une école de formation de révolution. Il a joué un rôle dans le renversement de Slobodan Milosevic dans les années 1990 et a maintenant inspiré une nouvelle génération de militants. Les commentateurs politiques comme William Engdahl sont convaincus Qu'otpor est financé par les États-Unis. « Les gens de Otpor nous ont donné un livre dans lequel ils décrivent tous leurs stratégies », explique Ezzedine Zaatour au sujet du soulèvement tunisien. Ce livre a été écrit par un américain, Gene Sharp et est maintenant considérée comme le « livre guide de la révolution », utilisé par les mouvements d'opposition dans le monde entier. Lors que Optor a liberé son dernier gadget, c'est à dire une résistance formation de résistance à l'ordinateur sponsorisé par des organisations américaines, les chefs de file mondiaux sont entrain d'exprimer leurs préoccupations. « Cela s'appelle un coup d'État en douce! », insiste Hugo Chavez.


June 2011

Democratic change has been demanded across the Middle East. But was what seems like a spontaneous revolution actually a strategically planned event, fabricated by 'revolution consultants' long in advance?
Revolution consultants are the worst nightmare of every regime. Srdja Popovic was a founder of the organisation 'Otpor', a revolution training school. It was instrumental in the overthrow of Slobodan Milosevic in the 1990s and has now inspired a new generation of activists. Political commentators like William Engdahl are convinced Otpor is being financed by the USA. "The people from Otpor gave us a book in which they described all their strategies", says Ezzedine Zaatour of the Tunisian uprising. That book was written by an American, Gene Sharp, and is now considered the "revolution guide book", being used by opposition movements worldwide. As Optor release their latest gadget, a resistance training computer game sponsored by American organisations, world leaders are voicing their concerns. "This is called a gentle coup!", insists Hugo Chavez.

lundi 3 octobre 2011

Négociation et media mensonges - Le Quatuor de l'Apocalypse...

Depuis hier soir, les grands médias sont entrain de marteler l'opinion publique occidentale avec un «nouvelle» qui est vraiment une non-nouvelle, mais juste de la propagande habituelle, pro sioniste, celle qui cache et dissimule les crimes israéliens, et c'est un tentative de produire un image positive de l'unique l'Etat d'Apartheid sur la terre. 
Vous allez entendre la  télévision crier et les  journaux écrire avec des caractères grands que "Le gouvernement israélien a accepté la proposition du Quatuor c'est à dire de reprendre les négociations de paix avec les Palestiniens"! Le Quatuor serait composé par l'ONU, les Etats-Unis, l'UE et la Russie, les quels, pour reprendre les pourparlers entre les parties imposent des conditions, "C'est nécessaire d'arrêter la violence tant que le gel des colonies israéliennes." En outre, la déclaration du Quatuor a fait référence à la déclaration de Barack Obama du 20 mai l'année dernière, lorsque le Président des Etats-Unis pour la première fois il a parlé de la création d'un Etat palestinien sur les frontières du 1967. Maintenant, la chose la plus sûre car elle déclaré à plusieurs reprises par Netanyahu et tous les autres fonctionnaires israéliens est que Israël n'est pas d'accord sur un gel de la colonisation et la création d'un Etat palestinien sur les frontières de 1967. La vérité est qu'Israël ne veut pas la paix, mais seulement le soutien du Quatuor pour usurper le reste des terres palestiniennes et pour poursuivre ses crimes en toute impunité envers les femmes et les enfants palestiniens!

mercredi 28 septembre 2011

Amnotyours: Natacha Atlas refuse de performer en Isräel



Des personnes ont le courage de dire NON. 
Des personnes disent OUI au BDS. 
Des personnes comprennent que le Boycott, le Désinvestissement et les Sanctions sont la voie pour arriver
et la quelle vous pouvez pratiquer dans votre vie. 
La chanteuse Natacha Atlas dit NON à l'apartheid d'Israël. 
Tu rock Natacha!


Allez la soutenir sur sa page et comme artiste camarades car a nous donné une grande leçon d'humanité… ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥








Natacha a dit "Je pensais que aller à chanter en Israël aurait été une occasion unique d'encourager et de soutenir mes fans qui sont opposés aux actions et aux politiques du gouvernement. Je leur aurai demandé personnellement de lutter contre cet Etat d'apartheid en cultivant un sentiment de paix dans eux, mais après beaucoup de réflexion je me suis rendue compte qu'il est beaucoup plus utile de refuser d'aller en Israël jusqu'au temps dans le quel il soit aboli l'apartheid qui est devenue un système dans l'Etat d'Israël. Pour Cette raison je déclare publiquement que j'ira abandonner de perforer en Israël et je souhaite avec tout le coeur que ma décision représente une position efficace contre le régime israélien ".




Natacha stated: "I had an idea that performing in Israel would have been a unique opportunity to encourage and support my fans' opposition to the current government's actions and policies. I would have personally asked my Israeli fans face-to-face to fight this apartheid with peace in their hearts, but after much deliberation I now see that it would be more effective a statement to not go to Israel until this systemised apartheid is abolished once and for all. Therefore I publicly retract my well-intentioned decision to go and perform in Israel and so sincerely hope that this decision represents an effective statement against this regime."




Le parole di Natacha in italiano : "Avevo pensato che cantare in Israele sarebbe stata un'opportunità unica per incoraggiare e sostenere i miei fans che si oppongono alle azioni ed alle politiche dell'attuale governo. Avrei chiesto loro personalmente di combattere questo stato di apartheid coltivando un sentimento di pace dentro di loro, ma dopo aver molto riflettuto capisco che è molto più utile riufiutare di andare in Israele fino a che non venga abolito lo stato di apartheid divenuto sistema in israele. Per questo dichiaro pubblicamente che rinuncio ad andare ad esibirmi in Israele e mi auguro con tutto il cuore che questa mia decisione rappresenti una presa di posizione efficace contro il regime israeliano."


Natacha Atlas Official











International star Natacha Atlas announces Israel boycott

International singer and songwriter Natacha Atlas has announced publicly that she is canceling a planned concert in Israel and will boycott the country “until this systemised apartheid is abolished once and for all.”
I had an idea that performing in Israel would have been a unique opportunity to encourage and support my fans’ opposition to the current government’s actions and policies. I would have personally asked my Israeli fans face-to-face to fight this apartheid with peace in their hearts, but after much deliberation I now see that it would be more effective a statement to not go to Israel until this systemised apartheid is abolished once and for all. Therefore I publicly retract my well-intentioned decision to go and perform in Israel and so sincerely hope that this decision represents an effective statement against this regime.
Atlas also tweeted:
I had an idea that performing in Israel would have been a unique opportunity to encourage and support my fans’…http://t.co/4R8FIdhZ
Sep 28 via FacebookFavoriteRetweetReply

A world artist

Atlas, who grew up in Belgium is of Egyptian, Moroccan and Palestinian ancestry and has spoken publicly of Jewish roots in her family. She won a 2007 BBC Music awardfor her renowned fusion of Arabic and Western styles.
Her rendition of Screamin’ Jay Hawkins’ “I put a spell on you” was featured in Palestinian filmmaker Elia Suleiman’s 2002 feature film Divine Intervention.
Atlas was appointed a Goodwill Ambassador for the United Nations Conference Against Racism in 2001, which was boycotted by the United States and Israel, for raising issues about US treatment of African Americans and Israel’s treatment of Palestinians.

Supporting Egypt’s uprising

In February 2011 during the uprising that toppled President Hosni Mubarak, Atlas released a remix of her song “Mounqaliba” which she dedicated “In support of my fellow Egyptians.”